CATANIA – Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa, all’esito di un’attività info-investigativa, hanno arrestato in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e per resistenza a pubblico ufficiale, un 25enne catanese pregiudicato.
La presunta piazza di spaccio in via Capo Passero
Al riguardo, nell’ambito dei servizi di contrasto al fenomeno dello smercio di droga disposti dal comando provinciale carabinieri di Catania, i militari dell’Arma hanno rivolto la loro attenzione ad una potenziale piazza di spaccio allestita in via Capo Passero, all’interno quartiere di Trappeto Nord.
In particolare gli operanti, appostatisi in maniera discreta, hanno osservato il ragazzo in atteggiamento chiaramente sospetto mentre stava verosimilmente attendendo dei clienti davanti ad uno degli edifici, decidendo quindi d’intervenire. Nel frangente il 25enne, resosi conto dell’arrivo dei carabinieri, ha tentato di scappare nell’androne del palazzo, tentando nel frattempo di disfarsi del borsello in pelle che teneva a tracolla, lanciato nelle vicinanze del vano ascensore, un “modus operandi” quanto mai tipico degli spacciatori in tali circostanze.
Nel borsello del pusher 75 dosi di cocaina
Il fuggitivo, tuttavia, è stato immediatamente raggiunto dagli operanti, che sono sono riusciti a recuperato il borsello contenente 75 dosi di cocaina per un peso complessivo di 18 grammi e un valore sul mercato illecito di circa 1.300 euro.
Durante le operazioni di cattura, il giovane pregiudicato ha inoltre vanamente tentato in tutti i modi di divincolarsi, strattonando i militari, quale ultimo tentativo di sottrarsi all’arresto. Ricondotto infine alla calma, lo stesso è stato perquisito, venendo trovato in possesso anche di una dose di marijuana.
Tutta la sostanza stupefacente è stata sequestrata per essere sottoposta alle analisi di laboratorio.
Espletate le formalità di rito, il pusher è stato portato nel carcere di Catania Piazza Lanza, su indicazione dell’Autorità giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.