Dal pestaggio alla sparatoria: sei arresti a Catania, VIDEO

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CATANIA – La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha incaricato la Polizia di Stato di eseguire una misura cautelare contro sei persone. La misura è stata emessa il 4 luglio scorso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania.

Le persone coinvolte sono sospettate di tentato omicidio, porto illegale di arma da fuoco, detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina, nonché di ricettazione.

Chi sono gli arrestati di oggi nell’operazione “Mine Vaganti”

  • Salvatore Musumeci, conosciuto come “Turi a mina”, 51 anni, in custodia cautelare in carcere.
  • Giovanni Balsamo, 22 anni, agli arresti domiciliari.
  • Giuseppe Micale, 30 anni, agli arresti domiciliari.
  • Rosario Micale, 59 anni, agli arresti domiciliari.
  • Sebastiana Musumeci, 45 anni, agli arresti domiciliari.
  • Concetta Jessica Rita Saitta, 26 anni, agli arresti domiciliari.

Le indagini

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile su incarico della Procura di Catania si sono basate su un fatto criminoso avvenuto il 27 maggio in un’attività commerciale di noleggio auto situata in via Negrelli. Durante l’episodio sono stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco contro l’edificio in questione.



Fin dalle prime fasi dell’indagine, sono stati trovati bossoli sparati sul luogo e sono stati individuati diversi fori di proiettile sul muro, sulla porta che separa l’area pubblica e sulla porta del bagno. Inoltre, sono state scoperte due cartucce calibro 7,65 nascoste sotto un’auto parcheggiata nelle vicinanze dell’attività commerciale. L’arma ritrovata era una pistola Beretta modello 84-F, calibro 9 short, con il numero di serie abraso, quindi considerata clandestina. La pistola era carica con un colpo in canna e il caricatore conteneva quattro cartucce.

La ricostruzione di quanto accaduto

Grazie all’incrocio delle testimonianze e all’analisi dei sistemi di videosorveglianza interni ed esterni all’autonoleggio, sono state fatte ulteriori indagini per ricostruire gli eventi. Secondo le prove raccolte, si è appreso quanto segue:

  • l’incidente sarebbe stato innescato da una lite tra Giuseppe Micale, figlio di Rosario Micale ed entrambi gestori dell’autonoleggio, e un uomo non coinvolto nell’ordinanza cautelare. A seguito della lite, Salvatore Musumeci, accompagnato da un gruppo di persone a lui vicine, avrebbe sparato ripetutamente contro Giuseppe Micale utilizzando una pistola. A sua volta, Giuseppe Micale avrebbe reagito sparando con un’altra pistola, successivamente trovata sul luogo.
  • Giovanni Balsamo avrebbe preso parte all’episodio in supporto a Salvatore Musumeci e avrebbe danneggiato due motociclette esposte nell’attività commerciale dei Micale.
  • Dopo l’azione criminale, Salvatore Musumeci si sarebbe sbarazzato dell’arma, consegnandola a sua sorella Sebastiana Musumeci e a sua nipote Concetta Jessica Rita Saitta, dopodiché sarebbe fuggito dal luogo su uno scooter insieme a Balsamo.
  • I due Micale avrebbero cercato di nascondere le due armi in loro possesso (la prima clandestina e la seconda giocattolo) sotto delle auto parcheggiate vicino alla loro attività commerciale.

Le immagini di quanto accaduto in via Negrelli