LAMPEDUSA – A Lampedusa durante la notte sono sbarcati 571 migranti. Arrivati sull’Isola con dodici barchini, sono stati soccorsi in area Sar italiane e nelle aree vicine, dalla Guardia costiera e dalla Guardia di Finanza. Altre 62 persone, invece, su una barca di ferro di sette metri sono riuscite ad arrivare direttamente al molo Madonnina, tra loro sette donne e quattro minori.
Già nella giornata di ieri si erano registrati quattordici approdi, con l’arrivo di un totale di seicento migranti. Sugli ultimi barchini soccorsi durante la notte c’erano da un minimo di 37 ad un massimo di 62 profughi originari di Mali, Guinea, Burkina Faso, Costa d‘Avorio, Senegal, Bangladesh e Sudan. La maggior parte dei dodici natanti è salpata da Sfax in Tunisia, ma alcuni hanno riferito d’aver iniziato il viaggio da Zawia in Libia.
Migranti, la situazione nell’hotspot di Lampedusa
Attualmente ci sono 1.861 migranti ospitati nell’hotspot di Lampedusa, dopo gli ultimi sbarchi avvenuti nella notte.
La Prefettura di Agrigento, in accordo con il Ministero dell’Interno, ha organizzato due trasferimenti per la mattinata: 400 persone lasceranno l’isola a bordo del traghetto Galaxy, che arriverà a Porto Empedocle questa sera, mentre altre 177 persone saranno trasferite a Bergamo tramite un volo charter.
L’ufficio territoriale del governo sta lavorando per pianificare ulteriori trasferimenti durante la giornata.
Le parole di Papa Francesco sulla questione migranti
Papa Francesco, in occasione del decimo anniversario del suo viaggio apostolico a Lampedusa, ha affidato questo messaggio, dicendosi “vicino con l’affetto, la preghiera e l’incoraggiamento“, all’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano.
Le parole del pontefice
“In questi giorni in cui stiamo assistendo al ripetersi di gravi tragedie nel Mediterraneo, siamo scossi dalle stragi silenziose davanti alle quali ancora si rimane inermi e attoniti. La morte di innocenti, principalmente bambini, in cerca di una esistenza più serena, lontano da guerre e violenze, è un grido doloroso e assordante che non può lasciarci indifferenti. È la vergogna di una società che non sa più piangere e compatire l’altro“.
“Sono trascorsi 10 anni dal viaggio che ho voluto compiere nella comunità lampedusana per manifestare il mio sostegno e la paterna vicinanza a chi dopo penose peripezie, in balia del mare, è approdato sulle vostre coste. Il consumarsi di sciagure così disumane deve assolutamente scuotere le coscienze. Dio ci chiede: ‘Adamo dove sei? Dov’è tuo fratello?’. Vogliamo perseverare nell’errore, pretendere di metterci al posto del Creatore, dominare per tutelare i propri interessi, rompere l’armonia costitutiva tra lui e noi? Bisogna cambiare atteggiamento. Il fratello che bussa alla porta è degno di amore, di accoglienza e di ogni premura. È un fratello che, come me, è stato posto sulla terra per godere di ciò che vi esiste e condividerlo in comunione“, conclude Papa Francesco.
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