PALERMO – Il Tribunale di Palermo, presieduto da Bruno Fasciana, ha assolto Larysa Moskalenko, atleta ucraina che si è trasferita a Palermo, il norvegese Maartin Vage, titolare di un’agenzia di sicurezza, il tassista Luigi Cannistraro e lo skipper Antonino Barazza. Erano tutti imputati in un processo relativo a un presunto sequestro di bambini oggetto di contesa tra genitori norvegesi, svedesi e tunisini.
Le accuse su un presunto giro di sequestro di bambini
Secondo quanto emerso, Moskalenko era accusata di aver fornito supporto logistico e mezzi a un’organizzazione internazionale che avrebbe rapito bambini coinvolti in dispute tra coppie di genitori separati.
Si sosteneva che la Sicilia fosse una tappa di transito per i bambini che venivano prelevati nel Maghreb. Poi si pensava che venissero trasportati via mare e successivamente trasferiti nei Paesi scandinavi. Lì i genitori disposti a pagare ingenti somme di denaro avrebbero potuto riabbracciare i propri figli.
La tesi della Difesa
La difesa ha invece sostenuto che l’agenzia operava all’interno dei limiti legali. Possedevano infatti documenti ufficiali riconosciuti dalle autorità politiche e di polizia internazionali. Si affermava che l’agenzia fornisse protezione ai genitori che avevano il diritto di riavere i propri figli e che le armi utilizzate fossero pistole giocattolo.
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