PALERMO – L’azienda Arnas Civico è stata condannata a pagare circa due milioni di euro a 11 ex lavoratori PIP (Progetti di Inclusione Professionale).
Questi hanno lavorato per oltre 15 anni nell’azienda, senza ricevere buste paga e con un sussidio erogato dall’INPS.
Ospedale Civico condannato risarcimento
Il giudice della sezione lavoro del tribunale ha riconosciuto l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato con l’azienda ospedaliera.
Questa è stata quindi condannata a risarcire le differenze retributive, i contributi previdenziali e il trattamento di fine rapporto.
I lavoratori fanno parte del bacino di utenza della Regione, che è stato costituito nel 2001. Alcuni di loro hanno iniziato a lavorare nel 2005, altri nel 2003 e alcuni addirittura nel 2001.
I legali insorgono
Secondo gli avvocati che li rappresentano, queste undici sentenze rappresentano una svolta importante. Viene, infatti, riconosciuto il diritto al risarcimento per l’intero periodo lavorativo, senza alcun termine prescrittivo.
Gli avvocati dichiarano che si tratta di un successo ottenuto con grande fatica, ma in cui hanno sempre creduto e su cui hanno riposto fiducia.
Sono stati accanto a questi lavoratori che, negli anni, hanno subito umiliazioni professionali di vario genere, nel silenzio delle diverse compagini governative che si sono succedute.
Questi lavoratori hanno svolto il proprio lavoro mettendolo sempre a disposizione della collettività.
Si spera che queste sentenze, così come le circa 300 che verranno emesse per gli altri ex PIP assistiti dallo stesso gruppo di avvocati, possano stimolare le istituzioni competenti e tutte le parti interessate a trovare una soluzione per la stabilizzazione auspicata degli ex PIP e di tutti coloro che lavorano in situazioni di precariato.
Le parole dei legali
“Un successo sofferto, a cui da sempre abbiamo creduto e su cui abbiamo confidato che ci vede a fianco di questi lavoratori che da anni subiscono subito le più svariate mortificazioni professionali tra i silenzi delle varie compagini governative che si sono succedute, lavoratori che in silenzio hanno sempre reso la propria opera professionale mettendola a disposizione della collettività.
Si confida che tali sentenze e quelle che saranno via via emesse, circa 300 sono gli ex Pip assistiti dal medesimo gruppo di avvocati, possano stimolare le istituzioni competenti e tutte le parti interessate al fine di trovare una soluzione e all’auspicata stabilizzazione degli ex Pip e di tutti coloro che lavorano nel precariato”.