CATANIA – Una parola di troppo è finita a colpi di pistola. Si torna a sparare a Catania, a pochi giorni di distanza da un delitto di sangue avvenuto a San Gregorio. Se nell’omicidio del Catanese il movente e l’autore pare siano stati “chiariti“, dei colpi di pistola sparati ieri pomeriggio in via Luigi Negrelli, poco si sa.
Sparatoria a Catania
Almeno dieci i colpi di pistola esplosi e che hanno causato il ferimento di una persona, trasportata al Pronto Soccorso in condizioni non gravi. Siamo a Catania, in via Luigi Negrelli, una traversa del “noto” viale Mario Rapisardi. Qui, una discussione – nata per motivi ancora sconosciuti – sarebbe finita a colpi di pistola.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato dopo essere stati avvertiti dal personale medico dell’ospedale dell’arrivo di un uomo ferito a colpi di arma da fuoco.
Movente e autore sono ancora sconosciuti. Pare però che gli agenti abbiano già recuperato l’arma.
Omicidio a San Gregorio, quello che sappiamo
Rosario Vitale, 50 anni, cuoco catanese, pregiudicato, è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato ai danni del fratello, Davide Vitale, 44 anni, disoccupato, pregiudicato e tossicodipendente, già sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio (TSO) in passato.
La notte dell’omicidio la vittima si sarebbe presentata all’esterno dell’abitazione del fratello in via Masaccio, a San Gregorio di Catania, minacciandolo con un coltello. Da questo alterco è scaturita una violenta lite, alla quale era presente anche il nipote ventenne, figlio di Rosario Vitale. Alla fine della lite, l’arrestato avrebbe sparato 3 o 4 colpi di arma da fuoco, colpendo mortalmente il fratello alla testa e al torace.
Foto di repertorio