Milo, riflessioni di geoetica sul rapporto uomo natura nel contesto etneo

Milo, riflessioni di geoetica sul rapporto uomo natura nel contesto etneo

MILO – Il 26 maggio ha avuto inizio la “Festa delle biodiversità dell’Etna“, evento di tre giorni frutto del progetto sviluppato dall’associazione culturale milese “Trucioli” con referente Lavinia Lo Faro.

In programma incontri e occasioni culturali e aggregative per valorizzare maggiormente le peculiarità della natura etnea.

Luogo dell’evento è stato l’Ecomuseo del Castagno dell’Etna, sito nella frazione di Fornazzo del Comune di Milo, in provincia di Catania.

Una riflessione attuale

Il momento storico che stiamo vivendo invita “casualmente” a riflettere maggiormente su questi argomenti, visto che molto recentemente sono accaduti episodi di eruzioni e sismi nell’hinterland catanese, senza dimenticare le calamità successe nel resto d’Italia, l’alluvione in Emilia Romagna in primis.

 

L’Ecomuseo del Castagno dell’Etna di Fornazzo, sede principale della tre giorni

Il significato di Geoetica

“Novità” dell’incontro d’apertura del pomeriggio è stato il “nuovoconcetto di Geoetica.

La disciplina, a parte un approccio  scientifico sull’argomento ambientale, ne applica anche un aspetto etico morale, che per certi versi va anche oltre la tradizionale metodologia scientifica di affrontare lo studio biologico di flora e fauna, piuttosto che l’educazione ambientale per sommi capi.

Inoltre pone un ruolo etico alla figura del geologo, ancor prima di ciò che ha sempre professionalmente svolto.

 

I relatori della conferenza

Il convegno ed i suoi relatori

Il convegno si è soffermato proprio sulla spiegazione del concetto di Geoetica e sulle possibilità di applicare tutto ciò nell’ambito delle circostanze odierne e territoriali in cui ognuno vive (Etna e costa ionica nello specifico del dibattito).

Ad apertura, i saluti istituzionali della presidente dell’associazione “Trucioli Lavinia Lo Faro e del primo cittadino del comune di Milo Alfio Cosentino (accompagnato anche da altri amministratori del suo stesso comune).

Successivamente si sono susseguiti i seguenti relatori: Silvia Peppoloni ricercatrice dell’INGV (acronimo di Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Roma, Marco Neri ricercatore INGV OE (Osservatorio Etneo), la psicologa Emilia Neri, Salvatore Caffo vulcanologo legato storicamente al Parco dell’Etna, Mauro Corrao presidente regionale dell’Ordine dei Geologi siciliano, Pietro Minissale docente accademico di Botanica sistematica al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali dell’Università degli Studi di Catania (Dipbiogeo Unict) e Tommaso La Mantia docente accademico all’Università degli Studi di Palermo (Unipa). Moderatore è stato il giornalista Salvatore “Turi” Caggegi.

La base del dibattito

Gli argomenti fondamentali di un dibattito molto intenso sono stati: il concetto di geoetica in sé e per sé, la sua applicazione post calamità naturali, la geoetica sul contesto etneo, il ruolo del geologo, il Sic Bosco di Milo e la condotta degli uomini sulla gestione forestale. Da questi punti cardine si sono sviluppati molti approfondimenti.

Il ricercatore Marco Neri e la psicologa Emilia Neri