PATERNÒ – L’Istituto Superiore “Mario Rapisardi” di Paternò (Catania) ha preso parte nel pomeriggio del 17 marzo alla sezione Giovani dell’Amenanos Festival, giunto alla sua terza edizione, sotto la produzione di Michele Di Dio.
Con il suo Indirizzo Classico il “Rapisardi” ha portato in scena, nello scenario unico e speciale del Teatro Antico di Catania (clicca qui per vedere il video di presentazione dello spettacolo), una delle opere meno note del grande commediografo latino Plauto, i Captivi (I prigionieri).
La scelta dell’opera ha voluto sottolineare i tratti più particolari del panorama plautino, con un invito alla riflessione su grandi temi più che mai attuali: la guerra e le sue vittime, la schiavitù e la negazione della dignità umana, i legami familiari e i valori della solidarietà. Non solo, quindi, comicità e divertimento, ma velata malinconia, intento paideutico e interrogativi aperti che avvicinano i Captivi alle opere dell’altro grande drammaturgo dell’età arcaica, lo scipionico Terenzio.
A sottolineare il tutto, la scelta del ruolo centrale, affidato a un personaggio femminile, la madre, invece della figura maschile in origine presente.
Il cast, guidato dalla docente di Lettere Classiche, prof.ssa Salfi LorenaGrazia
Allegra Cleofe (Il Prologo), Bonaccorso Francesco (Ergasilo, il parassita), Conti Bellocchi Giovanni (Tindaro, il figlio minore), Costa Alba (Filopolemo, il figlio maggiore, e Danzatrice), Finocchiaro Simona (Servo fustigatore, Stalagmo, Ancella e Danzatrice), Furnari Gabriella (Servo fustigatore), Lo Castro Alessia e Meli Maria Vittoria (ancelle), Milazzo Ludovica, Onorato Francesca, Testa Vittoria e Virgillito Arianna (Danzatrici), Puleo Floriana (Aitolìa, la madre), Signorelli Bianca (Aristofonte, amico di Filocrate), Romeo Samuele (Filocrate, padrone di Tindaro).
La regia della docente ha potuto contare sulla proficua collaborazione dell’alunna Martelli Maria Miriana. Hanno altresì collaborato gli studenti: Asero Marina, Di Perna Chiara, Coco Federico e le alunne dell’indirizzo artistico Mangano Agnese, Mazzamuto Michela e Messina Martina.
Il teatro e la sua vitalità propulsiva e immersiva si confermano efficace veicolo di humanitas, crescita e coesione sociale.