CATANIA – Continua a tenere banco la situazione che si sta creando attorno al vulcano attivo più grande d’Europa, che nelle ultime ore è stato oggetto di attenta osservazione da parte delle personalità competenti in merito a un’eventuale attività eruttiva antecedente allo sciame sismico verificatosi durante la notte appena trascorsa.
Il Dipartimento della Protezione civile regionale informa che sul vulcano Etna è attualmente presente uno stato di attività di livello F2, con una probabilità estremamente alta di fontane di lava in corso o imminenti.
L’ingegnere Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, invita i comuni interessati a attivare i loro Centri Operativi Comunali (CoC), le rispettive strutture e il volontariato, nonché ad adottare le misure previste dal Piano di protezione civile.
Le parole di Marco Neri ai nostri microfoni
Cosa sta succedendo sull’Etna? A seguito dei terremoti che si sono verificati nel Catanese, è intervenuto ai nostri microfoni Marco Neri:
“Da circa una settimana le strutture tettoniche del basso versante orientale etneo si muovono generando una sismicità molto superficiale, anche se di modesta magnitudo: la scossa più energetica è avvenuta stamane, alle 03,22 ora locale ed ha avuto una magnitudo locale ML 3.2. A causa della superficialità degli ipocentri, queste scosse sismiche sono risentite dalla popolazione.
Nello stesso periodo, l’Ingv segnala la ripresa di attività del Cratere di Sud-Est dell’Etna, che per adesso si manifesta soltanto attraverso l’emissione di sporadiche quanto modeste emissioni di cenere.
Data la sincronia degli eventi, è possibile che si tratti di fenomeni tra loro collegati, ovvero indotti dalla risalita del magma nei condotti centrali del vulcano che esercitano una certa ‘pressione’ nelle rocce circostanti, innescando il movimento di faglie superficiali.
Tuttavia, occorre rimarcare che le strutture tettoniche del fianco orientale etneo possono muoversi anche indipendentemente dall’attività vulcanica, deformando lentamente e continuamente il settore orientale dell’apparato vulcanico“.
Fonte foto Protezione civile Sicilia