Mazzette alla Motorizzazione di Palermo, aggravamento misura per funzionaria: dai domiciliari al carcere

Mazzette alla Motorizzazione di Palermo, aggravamento misura per funzionaria: dai domiciliari al carcere

PALERMO – Il giudice per le indagini preliminari Filippo Serio ha disposto l’aggravamento della misura cautelare nei confronti di Giovanna Passavia, una funzionaria della motorizzazione civile di Palermo. La decisione è stata presa a seguito dell’arresto di Passavia lo scorso febbraio insieme ad altri sette colleghi e tredici responsabili di alcune agenzie di disbrigo pratiche.

Ulteriori indagini

Nonostante la misura cautelare ai domiciliari, gli investigatori hanno scoperto che la Passavia continuava a comunicare con Luigi Costa, il presunto fulcro dell’inchiesta, che è stato accusato di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico.

La donna è stata accusata di avere attestato il falso, dietro il pagamento di una somma, garantendo la buona riuscita di alcune pratiche per il collaudo dei veicoli e facendo avere carte di circolazione illegalmente.

Secondo gli inquirenti, la funzionaria avrebbe agito con la complicità di altri colleghi, creando una rete di corruzione all’interno della motorizzazione civile di Palermo. L’accusa è grave, da questo deriva la decisione del giudice Serio di aggravare la misura cautelare.

Il caso

L’indagine è iniziata nel 2020, durante il periodo dell’emergenza Covid. Gli organi preposti avevano rilevato negli ultimi anni un costante e sospetto “trend” di crescita per  le nazionalizzazioni delle vetture acquistate in paesi dell’Ue o extracomunitari e poi immatricolate in Italia.

Si era passato dalle 7.740 immatricolazioni del 2016 alle 20.465 del 2019.



Mazzette alla Motorizzazione

Secondo le indagini condotte, oltre l’80% dei titolari di certificati, carte di circolazione e revisioni fasulle non era residente nella provincia di Palermo.

Inoltre, tali persone si rivolgevano solo a un limitato numero di agenzie di pratiche palermitane che sembrano aver creato un “monopolio” delle nazionalizzazioni, falsando così il libero mercato e danneggiando le altre agenzie concorrenti.

Sono stati individuati oltre 60 casi di presunta corruzione che coinvolgono funzionari e dipendenti della Motorizzazione, riguardanti la gestione di circa 100 veicoli.

Si è scoperto l’esistenza di un sistema diffuso di corruzione che ha coinvolto funzionari e dipendenti della Motorizzazione e i responsabili delle agenzie di pratiche automobilistiche.

Tutto questo è stato possibile grazie al pagamento di somme a volte anche modeste, ma che hanno permesso a alcuni coinvolti di ottenere profitti che superano di gran lunga lo stipendio di un dipendente pubblico.