Abusi sessuali in un centro servizi per disabili, vittima una giovane tirocinante: arrestato responsabile

Abusi sessuali in un centro servizi per disabili, vittima una giovane tirocinante: arrestato responsabile

PALERMO – La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare e una misura interdittiva che impedisce all’attuale gestore di un centro di servizi e supporto per disabili di svolgere attività professionali. La misura è stata presa a seguito della richiesta del Pubblico Ministero ed è il risultato di un’attività d’indagine condotta dal commissariato di polizia “Libertà”. L’indagato dovrà rispondere dell’accusa di violenza sessuale.

L’ordine di custodia cautelare è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori del commissariato di polizia “Libertà”.

Le indagini

L’indagine è stata avviata dopo che una giovane studentessa universitaria che aveva frequentato il centro di servizi come tirocinante aveva presentato una querela nelle scorse settimane.

La ragazza ha denunciato di essere stata vittima di atteggiamenti e comportamenti di natura sessuale da parte dell’attuale gestore del centro.

La denuncia ha descritto in dettaglio il clima di tensione e allerta diffusa tra il personale femminile del centro a causa dei comportamenti molesti del responsabile.

Le prove dei fatti

La Polizia di Stato ha condotto un’attività investigativa serrata e ha raccolto elementi di verifica che hanno portato alla conferma dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato per il reato di violenza sessuale.

Il G.I.P. ha quindi emesso l’ordinanza di custodia cautelare domiciliare, con l’applicazione del braccialetto elettronico, e la misura interdittiva che impedisce all’indagato di svolgere attività professionali di gestione del centro di servizi e supporto per disabili.

Massima riservatezza

La Polizia di Stato ha garantito la massima discrezione e riservatezza durante l’indagine per non pregiudicare il percorso di studi della vittima.

L’indagato è indiziato per il reato contestato e la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato, in ottemperanza al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

La Polizia di Stato ritiene che l’ordinanza di custodia cautelare domiciliare e la misura interdittiva siano necessarie per garantire la sicurezza della vittima e prevenire eventuali ripercussioni negative sull’attività del centro di servizi e supporto per disabili. La Polizia di Stato conferma il suo impegno a garantire la sicurezza e la tutela dei diritti dei cittadini e a collaborare con la giustizia per garantire la giustizia e la legalità.