Gli addebitano un furto, poi lo minacciano chiedendo 3mila euro di risarcimento: 3 arresti

Gli addebitano un furto, poi lo minacciano chiedendo 3mila euro di risarcimento: 3 arresti

MESSINA – Tre persone, tutte già note alle forze dell’ordine, sono state arrestate dai carabinieri della Stazione di Santo Stefano Medio il 13 marzo 2023. Un 31enne, un 35enne e un 67enne sono stati accusati di tentata estorsione in concorso e sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari. L’arresto è stato eseguito in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica locale.

L’indagine è stata avviata dopo che un 25enne messinese ha presentato una denuncia alla Stazione Carabinieri in cui ha riportato di essere stato oggetto di richieste estorsive. Secondo l’attività investigativa svolta, i tre arrestati avrebbero tentato di estorcere denaro dal 25enne attraverso aggressioni e minacce, chiedendo un risarcimento di 3mila euro per un presunto furto di attrezzature che sarebbe stato addebitato alla vittima.

L’episodio sarebbe stato commesso in un cantiere edile dove lavorava la ditta di uno degli indagati.

I tre presunti estorsori avrebbero più volte fatto irruzione nell’abitazione del 25enne, avanzando richieste estorsive e minacciando anche i suoi familiari, coinvolti indirettamente nella vicenda. Avrebbero fatto riferimento all’uso delle armi, nel caso in cui il 25enne non avesse pagato la somma richiesta.

Non sono emersi elementi di riscontro riguardo all’effettiva commissione del furto da parte della vittima, ma la richiesta della somma di denaro da parte degli indagati sarebbe stata comunque nettamente superiore al valore del materiale che sarebbe stato asportato.

I tre arrestati sono stati rintracciati e ristretti agli arresti domiciliari nelle proprie abitazioni, come disposto dall’autorità giudiziaria. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e ai sensi dell’art. 27 della Costituzione, per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva.

Tentativo di estorsione per il mancato pagamento di una partita di droga

carabinieri della Stazione di Monreale hanno portato a termine un’operazione di arresto nei confronti di un 20enne palermitano, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentata estorsione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Inizialmente i carabinieri erano intervenuti nell’abitazione di un 26enne del luogo, che aveva segnalato il tentativo di intrusione da parte di ignoti.

Tuttavia, l’indagine ha rivelato che la vittima conosceva il presunto autore del fatto e che, in realtà, il 20enne era tornato per riscuotere il pagamento di una partita di droga non pagata, dopo aver avuto dei contatti telefonici con il 26enne.

I carabinieri hanno quindi atteso l’arrivo del giovaneidentificandolo e perquisendolo, trovandolo in possesso di 24 dosi di crack, di quasi 600 euro in banconote e monete di vario taglio, e in possesso, anche, di una carta prepagata che risulta essere stata rubata al 26enne alcuni giorni prima, come forma di compensazione per la droga non pagata. Inoltre, insieme al 20enne, era giunto nell’abitazione della vittima anche un 48enne, denunciato per il porto ingiustificato di un bastone di legno.

Il magistrato competente per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese ha dato la sua approvazione all’arresto del giovane ventenne e ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. La sostanza stupefacente sequestrata sarà analizzata dal competente Laboratorio del Comando Provinciale di Palermo per le rituali verifiche qualitative e ponderali.

Tuttavia, è doveroso sottolineare che gli indagati sono solamente indiziati di delitto e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato, in ottemperanza ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.