Blitz in una nota discoteca palermitana, all’interno 500 ragazzi: denunciato il titolare

Blitz in una nota discoteca palermitana, all’interno 500 ragazzi: denunciato il titolare

PALERMO – Sequestro preventivo di una discoteca del capoluogo siciliano con conseguente denuncia per il titolare. A procedere nell’operazione è stata la Polizia di Stato di Palermo, nell’ambito di controlli mirati al dilagare della “mala movida”. L’attenzione degli agenti si è rivolta a vagliare la regolarità dei numerosi locali che, oltre ad esercitare l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, svolgono pubblici spettacoli e serate danzanti.

In tale contesto, i poliziotti della Squadra Amministrativa della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura hanno effettuato un accesso ispettivo all’interno della discoteca “Hype Club” ove, all’atto del controllo, si stava svolgendo una serata danzante con due dj, attrezzatture e luci tipiche da discoteca, alla presenza di circa 500 ragazzi intenti a ballare senza la necessaria licenza del Questore e senza il parere di agibilità rilasciato dalla Commissione comunale pubblici spettacoli.

A monte del provvedimento, come sempre, la meticolosa attività di monitoraggio preventivo delle cosiddette fonti aperte, operata dai poliziotti: canali social ed internet in genere ove vengono pubblicizzati con ampio anticipo gli eventi, tra i quali anche quelli che poi risultano essere irregolari. Gli agenti, al termine degli accertamenti di rito, hanno denunciato il titolare, nella qualità di amministratore unico, per avere organizzato una serata danzante in assenza delle necessarie autorizzazioni e inoltre hanno proceduto al sequestro preventivo dell’area adibita al ballo ed elevato una sanzione amministrativa.

L’azione di contrasto della Polizia di Stato ad ogni forma di abusivismo in materia di pubblici spettacoli e del commercio in genere è sempre costante.

Giova precisare che l’uomo è, allo stato, indiziato in merito alla condotta contestata e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza