SICILIA – I dati degli infortuni sul lavoro registrano, purtroppo, un trend in crescita. In Sicilia, le province con il maggior numero di infortuni da gennaio ad agosto 2022 sono state Palermo con 5813 casi, Catania con 5312 e Messina con 4308.
Per gli infortuni mortali, si contano complessivamente in Sicilia 44 denunce. Di queste 14 a Catania, 11 a Palermo e 5 tra Siracusa e Trapani. Il lunedì è il giorno “nero” degli infortuni e luglio il mese peggiore.
Sono i numeri diffusi dall’Inail di Catania durante il convegno organizzato dall’Asp di Catania, in collaborazione con l’Assessorato della salute della Regione Siciliana, e tenutosi questa mattina all’interno del centro fieristico Sicilia Fiera di Misterbianco, in occasione della 27esima edizione del Saem, il Salone dell’edilizia e dell’Innovazione.
Presenti il direttore sanitario Asp Catania Antonino Rapisarda, il responsabile servizio 5 Dasoe Francesco Grasso Leanza, il direttore dipartimento di prevenzione Asp Catania Antonio Leonardi, la responsabile ufficio speciale comunicazione per la salute Regione Siciliana Daniela Segreto e il direttore Inail Catania Diana Artuso.
In rappresentanza delle parti sociali e professionali Salvatore Messina, vice Presidente Ance Catania e Maurizio Attanasio segretario generale Cisl Catania.
Tante, troppe, quindi le persone che perdono la vita in incidenti sul luogo di lavoro e che denunciano malattie professionali. In generale, le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail entro il mese di agosto 2022 sono state 677. E la Sicilia è tra le regioni, dopo Toscana e Calabria, che ha avuto maggiori aumenti per casi mortali (+6).
Alla luce di questi numeri, diventa pertanto necessario sviluppare azioni di prevenzione finalizzate a garantire la conoscenza del fenomeno infortunistico con attività di assistenza, informazione e sorveglianza sanitaria al fine di sensibilizzare tutti gli attori coinvolti sui rischi presenti nei luoghi di lavoro.
Temi che interessano datori di lavoro, professionisti e lavoratori, ma anche gli studenti, che saranno i lavoratori, gli imprenditori, i decisori di domani, ma anche nei loro percorsi di alternanza scuola-lavoro visti i recenti infortuni mortali che hanno coinvolto due studenti di istituti superiori.
Durante il convegno, sono state presentate infatti le azioni programmatiche del nuovo piano regionale della prevenzione 2020-2025 che impegnerà il sistema sanitario regionale per il prossimo quinquennio, la pianificazione degli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro, la tutela penalistica e la responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e gli interventi della sorveglianza sanitaria per la prevenzione e la tutela globale della salute del lavoratore.
“In base ai dati forniti dall’Inail evidentemente la formazione fatta fino a oggi non è stata efficace – dichiara Antonio Leonardi, direttore del dipartimento di prevenzione Asp di Catania – È quindi necessario ripartire proprio dalla formazione e soprattutto dalle scuole perché si inizi a insegnare il valore della sicurezza“.
“Il piano regionale della prevenzione prevede attività di vigilanza e controllo, ma anche di comunicazione, informazione e formazione sia su supporti digitali che cartacei. Stiamo predisponendo i piani mirati di prevenzione, di cui uno in particolare sui rischi di caduta dall’alto che prevedono una fase di assistenza tramite un sistema di schede di autovalutazione da inviare alle aziende perché definiscano il loro livello di sicurezza e un manuale di buone prassi per i lavoratori“, prosegue.
“Ruolo importante assume il comitato regionale di coordinamento e il relativo comitato provinciale, diretto dal dipartimento di prevenzione, per la pianificazione di interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro nel territorio regionale e provinciale”, conclude.