CATANIA – È arrivata alla nostra redazione una segnalazione anonima in relazione alle condizioni del trasporto pubblico di Paternò. Attualmente non sarebbero poche le difficoltà che i passeggeri riscontrano per spostarsi da Paternò a Catania con i mezzi pubblici della Ferrovia Circumetnea.
La lettera
Di seguito la missiva giunta alla nostra redazione.
“Viaggiare nella tratta Paternò–Catania andata e ritorno può ritenersi, senza tema di smentite, un‘impresa oltremodo ardua, forse anche titanica. Ardua se riesci a salire sul bus, arrivare a destinazione in tempi triplicati, rispetto ad un calcolo facile di rapporto spazio– temporale, ovvero distanza e tempi di percorrenza; titanico se non riuscendo a prendere i mezzi che programmi in relazione ad una tabella oraria fornita dalla FCE, devi inventarti rocambolesche soluzioni di raccordi tra bus, passaggi di qualche conoscente, verso fermate più fortunate o cambiare mezzo e utilizzare il treno su binari, ma tutto entro un tempo oltre il quale: le locomotive non viaggiano più, perché non c’è personale sufficiente per altre corse, così alle ore 18,30 hai l‘ultima chance per tornare a Paternò. Relativamente ai bus, ci sono scoperture di orari per cui sei costretto ad anticipare di molto correndo il rischio di non trovare posto e rimanere a terra come ogni mattina accade.
Due rapidi non riescono a contenere il numero dei passeggeri previsti, in relazione agli abbonamenti effettuati, in relazione alle iscrizione degli studenti alle scuole superiori di Catania, né agli studenti universitari. Si presuppone che si debbano stilare dei protocolli sulla scorta delle previsione di traffico pendolare per pianificare mezzi e servizi!!! In realtà, la mattina rimangono sui marciapiedi decine e decine di studenti, lavoratori e avventori di ogni genere, perché i rapidi sono stracolmi!! Non puoi andare a lavorare né a scuola. Se prendi il bus normale, non arrivi più.
I treni viaggiano in alcune fasce orarie di andata verso Catania, stracolmi, vista l’inefficienza numerica dei bus, mentre al ritorno viaggiano inutilmente vuoti. Spostare i vagoni vuoti sul binario di andata è una impresa… impossibile per gli insensati fermi burocratici tipici della nostra terra. Teoricamente necessiterebbero almeno altre due vetture rapide andata e ritorno, e la razionalizzazione dei treni. Ma pare che nonostante l’evidenza, le lamentele, le proteste, i disagi, le angosce di chi non sa se riuscirà ad arrivare al lavoro, a scuola o all‘aeroporto… in tempo, nonostante esca di casa col buoi fitto sperando di arrivare prima e a discapito di qualche altro, possa essere fortunato, salire, e forse… anche sedersi, nulla cambierà! Perché, poveri autisti, stremati dal caos e dal traffico automobilistico di Catania, sono ormai anche loro in preda alla nevrosi. La risposta alle domande più ovvie, come per esempio aggiungere due bus, è disfattista! Inutile ogni tentativo di muoversi, perché tanto non cambia nulla: ‘Il sindaco deve fare quello, poi il responsabile risponderà così, poi il Prefetto dirà colà e poi dopo tutto non cambierà nulla perché si è già tentato, si perderà tempo e tutto rimarrà come è!’.
Alcuni vagoni del trenino della FCE giacciono inutilizzati e fermi da anni in attesa di un controllo–collaudo, nel frattempo, esposte alle intemperie, invecchiano vergini!! In sintesi, al mattino accade che per essere a Catania in orario scolastico non hai nessuna garanzia!! E non è ancora inverno, e non piove ancora! Ragazzini di 14 anni anziani, donne, lavoratori, già col buio in attesa alla fermata che non sai se ti porterà!!! Come pensare di crescere, se il traffico folle che impazza per Catania, specie nelle ore di punta, non può essere snellito da una efficienza dei mezzi pubblici? C’è una persona dentro ogni automobile! La circumvallazione di Catania, alle rotonde, quando non ci sono incidenti aggiunti, bloccano auto e bus fino alla crisi isterica dell’autista e dei passeggeri che guardano quell‘orologio che inesorabilmente spinge le lancette che segnano ancora una volta ritardo al lavoro, a scuola all’aeroporto… ovunque. E se vuoi tornare a casa, il dispendio di energie che credevi aver risparmiato col mezzo pubblico, lo paghi con lo stress, l‘ansia di non trovar posto nel bus e rimanere ancora altre ore fuori o con ritardi impressionanti che già hanno divorato al tua giornata.
Insomma, viabilità e mezzi di trasporto pubblico hanno urgente bisogno di essere attenzionati e risolti. Protocolli di intesa tra chi arriva e chi accoglie, vanno pensati e risolti immediatamente!!!! Un disagio e un caos cosi allucinanti ricordano anni che sembravano ormai lontani, retaggi di una cultura ed emancipazione ancora in via di definizione o peggio, retaggio di quei popoli in cui, viaggiando insieme a capre e galline, la civiltà è ancora una parola senza senso“.
L’intervento di Salvo Fiore
Ai nostri microfoni è intervenuto il direttore generale della FCE Salvo Fiore, che ha dato una risposta alle parole sopra riportate: “Con l‘apertura delle scuole e con l‘aumento del costo del carburante c’è stato un incremento delle domande di trasporto, che comporta la necessità di riorganizzarsi e riadattarsi alla nuova domanda. Ci stiamo mobilitando per dare una risposta concreta ai nostri passeggeri”.
“Cercheremo soprattutto di incrementare i servizi su strada, che non riescono a rispondere al fabbisogno cittadino. Questa crescita esponenziale della domanda di trasporto è collegata all‘aumento dei costi, e le persone preferiscono utilizzare il trasporto pubblico a quello privato. Con il caro energia questa condizione si manifesta un po’ ovunque, ma tra due settimane sono previsti incrementi“, conclude Salvo Fiore.
È evidente che il caro energia sta penalizzando anche le aziende più grandi, che non riuscendo a far fronte a tutte le spese, offrono servizi che non coprono le necessità cittadine.
Foto di repertorio