CATANIA – Parole accorate ha rivolto ai catanesi l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, in occasione della festa estiva di Sant’Agata nel ricordo dell’896esimo anniversario del ritorno delle reliquie della Santa Martire da Costantinopoli a Catania.
Nella cattedrale gremita di devoti con il “sacco bianco”, la prima festa esterna dopo la forzata pausa per il Covid-19, l’Arcivescovo ha condiviso il ritorno alla “normalità della festa secondo la tradizione” e ha evidenziato come la ripresa dopo la pandemia sollecita un concreto rinnovamento e un “cuore nuovo” e una vera solidarietà verso il bene comune.
Con saggezza pastorale, nell’elenco dei “virus” che contagiano la società odierna: l’individualismo, l’aggressività nelle relazioni, la corruzione, ha evidenziato il virus della fragilità dei ragazzi e ha detto: “Quando mi sono insediato a Catania mi è stato segnalato il triste primato di dispersione scolastica nella città etnea”.
Senza la dovuta formazione scolastica, i ragazzi restano in preda alla delinquenza minorile, alla diffusione della droga e del facile guadagno.
Sono anche numerose le ragazze che si lasciano irretire dal sesso facile e diventano mamme a quindici anni senza la necessaria preparazione al compito di genitori.
I recenti e tristi fatti di cronaca registrati nella provincia etnea e la morte di innocenti creature, hanno segnalato ulteriormente la grave emergenza educativa.
“I veri devoti di Sant’Agata che indossano il sacco bianco e per devozione lo fanno indossare ai figli, si impegnino a far indossare il grembiule scolastico e mandare i figli a scuola”, per ricevere una formazione di cultura e di cittadinanza attiva e responsabile, in vista di un futuro lavorativo decoroso e onesto.
L’appello dell’Arcivescovo, ripetuto anche al termine della breve processione esterna con il Busto reliquario della Santa Patrona, accompagnato dalla recita della preghiera a Sant’Agata, composta da Mons. Renna, è stato ben accolto dai numerosi fedeli partecipanti alla festa estiva di Sant’Agata.
Si auspica che tale messaggio possa tradursi in un segno di positività a settembre con l’inizio delle lezioni, facendo registrare una presenza numerosa di ragazzi a scuola, con l’impegno dei docenti che li sappiano accogliere e guidare nel non facile cammino di istruzione e formazione.
Sarà questo il segno della ripresa e della resilienza, devoto omaggio a Sant’Agata che da sempre protegge la città di Catania.
La dispersione scolastica si vince, infatti, attraverso la cooperazione tra scuola e famiglia in un dialogo educativo che percorre un sentiero di convergenza nella ricerca del miglior bene dei ragazzi come figli, studenti e cittadini.
Nell’aula consiliare del Palazzo degli Elefanti, le due scritte in latino: “Armis decoratur” e “Literis armatur” costituiscono il messaggio che gli antichi Padri catenesi hanno lasciato in eredità, privilegiando e scegliendo la cultura, lo studio e la ricerca di una qualificata professione.
Giuseppe Adernò