SAN GREGORIO DI CATANIA – Tra sabato e domenica si sono verificati a San Gregorio di Catania altri tre incendi, uno dei quali, quello di domenica, di proporzioni devastanti.
Un incendio di vegetazione e sterpaglie in un terreno incolto, ai margini dell’autostrada A18, in via Gelatusi, propagandosi ha raggiunto un’officina meccanica distruggendo circa quaranta mezzi tra auto, furgoni e autoarticolati.
Grazie all’intervento dei vigili del fuoco si sono salvati i fabbricati. Dall’inizio dell’estate, che quest’anno ha anticipato il suo arrivo, a San Gregorio di Catania si sono sviluppati numerosi roghi.
Il sindaco, Carmelo Corsaro, già il 27 aprile di quest’anno aveva emanato l’ordinanza numero 5 con la quale vietava di accendere fuochi in corrispondenza di terreni normalmente coltivati o lotti interclusi lasciati in stato di abbandono nel periodo che va dal 15 giugno al 15 ottobre.
San Gregorio di Catania ogni anno, in estate, registra particolari condizioni meteorologico-climatiche sfavorevoli derivanti dalle alte temperature e il territorio comunale ha diverse aree e terreni a rischio.
La maggior parte degli incendi sono di origine dolosa e i cittadini sangregoresi hanno quasi tutti eseguito gli “ordini” impartiti dall’ordinanza sindacale, ma altre istituzioni o Enti gestori hanno adempiuto a questo dovere?
A parlare è l’assessore alla polizia locale, Salvo Cambria: “È mostruoso ciò che è accaduto oggi; io vorrei puntare il dito contro le istituzioni, perché è vero che ci sono i vigili del fuoco che fanno bene il loro lavoro, ma in periodi così emergenziali, visto ciò che sta accadendo al pianeta, non si può non avere più mezzi a disposizione”.
“È necessario avere più mezzi dislocati nei territori, magari tramite la Protezione civile o il Corpo Forestale visto che abbiamo una Riserva naturale di 90 ettari che più volte in passato è andata in fumo. I danni fin qui rilevati sono solo di natura materiale e nessun cittadino ha rischiato la vita ma stiamo andando verso un collasso totale“, prosegue.
“Non possiamo andare avanti così. Il Comune può fare poco, occorre un supporto esterno. Un’azienda importante come il Cas (Consorzio per le autostrade siciliane), se è vero che l’incendio sia partito dai margini dell’autostrada non ripuliti, dovrà assumersi eventuali responsabilità. Oggi abbiamo toccato il fondo“, conclude.