CATANIA – Sessanta ore. Quelle previste nel progetto PON realizzato dalla classe ID dell’I.C: “Agatino Malerba” di Catania, col quale si sono affrontate le tematiche spinose del bullismo e del cyberbullismo.
Sessanta ore grazie alle quali avvicinarsi a una problematica di cui la cronaca è mezzo di comunicazione, purtroppo, quasi quotidiano, poiché gli atti prevaricatori a danno di giovanissime vittime si susseguono senza sosta. Le percentuali sono troppo elevate e si registrano con maggiore eco nella scuola primaria, laddove i piccoli sono ancora più indifesi e fragili nel tenere testa a coetanei sopraffattori. Sembrerebbe un racconto di un autore fantasioso, invece è la realtà.
Nel corso della giornata del 9 maggio, presso il plesso di via Velletri, si è dato vita a un incontro, fortemente voluto dall’insegnante Marialuisa Celeste – Paul Harris Rotary Est.
I relatori hanno messo in luce aspetti legali e psicologici dell’argomento in esame, sensibilizzando i ragazzi e consentendo loro di approcciarsi ai rimedi inerenti alle azioni dei bulli, quali la denuncia e, prima ancora, il confronto con le famiglie e con la scuola.
L’avvocato penalista, dottoressa Isabella Altana, ha offerto uno spaccato legale del fenomeno, spiegando cosa significhi per il Legislatore occuparsi di prevenire e di reprimere comportamenti illeciti che configurano anche la commissione di reati.
Il suo dire ha suscitato l’attenzione della platea, corroborata dal trovarsi dinanzi a una figura professionale impegnata nel sociale che, senza mezzi termini e un dire conciso e schietto, ha spinto sull’acceleratore, consentendo quel “sorpasso” grazie al quale superare certe remore e tagliare il traguardo della consapevolezza.
Dall’aspetto giuridico si è passati a quello psichiatrico, nell’ambito del quale si è espressa la dottoressa Giulia Torrisi, analizzando gli elementi e le emozioni che inducono il sopraffattore a far emergere in maniera distorta e violenta la sua fragilità, l’incapacità di provare empatia, l’assenza di affetto e di attenzioni che portano alla proliferazione dei suoi atti di supremazia sui più deboli…
L’incontro ha, certamente, scardinato alcune convinzioni poco chiare, a favore dell’acquisizione di nozioni comportamentali e sociali che, come sottolineato dalla Dirigente Scolastica Agata Pappalardo, devono fornire il bagaglio necessario per soffermarsi e ripartire. Ciò che, prosegue, l’Istituto si pone come obiettivo principale a partire dalla scuola dell’infanzia sino ad arrivare alla scuola Secondaria di primo grado. Perché il piccolo deve diventare grande, piano piano e con senso di piena responsabilità.
E un drone in mezzo a tutto questo? Già, uno strumento di alta tecnologia fa il suo ingresso in un settore tanto distante dalla sua natura, e lo fa perché gli alunni, evidenzia con orgoglio la professoressa Marcella Mancuso, hanno desiderato fortemente che il personaggio del loro libro di narrativa, divenuto mascotte della classe, potesse compiere una missione importantissima: raggiungere il bullo e aiutarlo a capire!
Così ad Elica, il drone in missione sull’Etna, viene tributato il ruolo di pacificatore, di sostenitore, con grande soddisfazione di Maria Pia Basso, autrice della fiaba, presente e commossa nel relazionarsi ai ragazzi.
Un libro, veicolo anche di una problematica che i discenti hanno reso oggetto di uno studio approfondito, volto a far emergere la loro sensibilità e l’attitudine ad abbracciare il mondo esterno, avvertendo con vigore la necessità che possa essere migliore. E questo, grazie ad educatori accorti e impegnati per i quali la scuola è palestra in cui far allenare i buoni sentimenti, affinché si sedimentino in ciascun animo proteso alla vita con serenità e riconoscenza.
Palestra in cui far decollare persino un aeromobile che, da protagonista di un racconto, è anche strumento di conoscenza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania che, in onore di del simpaticissimo “quadricottero” a cui ha dato vita, insieme alle illustrazioni contenute nel testo, il tratto deciso, divertente e geniale della liceale acese Flavia Longo, ha ribattezzato “Elica” uno dei suoi droni.
Sulle sue eliche, ci auguriamo, che i ragazzi possano scrutare l’universo, cogliendone la meraviglia e lo stupore, in un crescendo di entusiasmo, gioia e amicizia!