SICILIA – Rinfocolano le polemiche nel Centrodestra dopo l’intervista del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè a La Stampa in cui ribadisce il no a una nuova candidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione, definendo il governatore fascista così come il leader di Fdi Giorgia Meloni e il senatore Ignazio La Russa.
Quest’ultimo oggi ha riferito: “Accolgo di buon grado la completa smentita di Gianfranco Miccichè che mi ha telefonato per scusarsi di dichiarazioni che il quotidiano La Stampa gli attribuisce, in cui come disperata arma finale, attacca Musumeci, me e addirittura Giorgia Meloni con la vetusta accusa di fascismo tanto cara alla estrema sinistra orfana del comunismo. Sono certo che Gianfranco è stato travisato, infatti nessun esponente politico cosciente e non disturbato potrebbe sottoscrivere quel testo contrario ad ogni logica umana e politica. L’ articolo impone però un pronto chiarimento politico“.
Intervenuto anche il vice presidente della Regione e assessore all’Economia, il forzista Gaetano Armao: “Il Presidente dell’Assemblea é incompatibile con il ruolo che svolge, che impone sobrietà, equilibrio e senso delle Istituzioni, l’ho detto e continuerò a dirlo in ogni sede, e questo nell’interesse della Sicilia e dei siciliani. Quel che accade oggi determina un punto di non ritorno“.
Sulla stessa lunghezza d’onda si pone l’assessore regionale di Forza Italia Marco Falcone: “Stamane abbiamo letto l’intervista di Micciché, rimanendo sbalorditi. Poi, tra le reazioni sconcertate di elettori e militanti di Forza Italia, abbiamo appreso di una sua smentita che ci sembra peggiore dell’intervista stessa. Stentiamo a credere che un quotidiano autorevole possa inventarsi dal nulla interi, pesantissimi, virgolettati. Se così fosse, Miccichè dovrebbe certamente procedere per vie legali. Purtroppo – prosegue – Miccichè appare incattivito, in preda allo squilibrio politico, circostanze che lo rendono sempre meno idoneo ai ruoli che ricopre“.
“Miccichè accusa Musumeci di essere fascista? Non so se il presidente dell’Ars abbia davvero smentito le dichiarazioni riportate da La Stampa, ma se non fosse così la mia coalizione dovrebbe creare le condizioni per portarlo a essere coerente con le sue affermazioni. E se fossi io a dirigere la baracca lo inviterei ad un tavolo per rompere con la peggiore destra fascista di sempre“.
Lo dice il deputato del Pd Carmelo Miceli, dopo le polemiche sull’intervista a Miccichè. “Piuttosto che criticare chi dice cose vere, sarebbe auspicabile che il centrosinistra facesse di tutto, prima della presentazione delle liste, per isolare in ogni modo i sovranisti e i fascisti“, conclude il deputato.
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