PALERMO – Ammonta a 975 milioni di euro la spesa congelata in bilancio dalla manovra finanziaria e che riguarda varie voci di spesa, come emerge dal ddl stabilità, trasmesso a Palazzo dei Normanni.
Il testo di 24 articoli è accompagnato da una relazione di 53 pagine. Dei 975 mln, la quota maggiore pari a 714 milioni e riferibile alle minori entrate, è oggetto di una trattativa tra la Regione e lo Stato, già cominciata.
“La Regione non può coprire le minori entrate con indebitamento o creando deficit. Sicché di fronte alle minori entrate accertate si potrà realizzare spesa soltanto a seguito del riconoscimento statale di quanto computato, con la conseguenza di dover provvedere al congelamento proporzionale di spesa sino al sopraggiungere della richiamata autorizzazione legislativa“, si legge nella relazione.
A queste risorse si aggiungono i 211 milioni di euro che si liberano a seguito del dimezzamento dell’onere decennale di ripianamento del disavanzo regionale e che sono stati già individuati con schema di norma di attuazione condivisa dall’Assemblea, già approvata dalla Commissione paritetica e dotata dei pareri del Mef e del Dipartimento per gli Affari regionali, già trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
“Al fine di mitigare gli effetti economici e finanziari della pandemia ancora non esauritisi, analogamente a quanto avvenuto per il 2021 in analoghe condizioni, si è così previsto per il 2022 – prosegue la relazione – il differimento della quota di recupero del disavanzo che la Regione è tenuta ad assicurare, così come rideterminata a seguito della recente deliberazione di parificazione del rendiconto generale per l’esercizio 2019, in modo da consentire alla Regione di assicurare per tale esercizio 2022 le risorse finanziarie per garantire i livelli di prestazioni e servizi adeguati, riprendendo il percorso di recupero del disavanzo a decorrere dal 2023“.
“Infine per quanto concerne il cofinanziamento sulle quote annuali di PO-Fesr e Fse si è ritenuto, in linea con quanto già ottenuto dalla Regione Campania, di chiedere al Dipartimento per il Sud e la Coesione di proporre al Cipess la possibilità di utilizzare all’uopo le risorse del Piano sviluppo e coesione – si legge ancora – . In considerazione che queste risorse, pur se di pertinenza regionale, sono pienamente utilizzabili soltanto a seguito dell’adozione degli atti formali si ricorrerà anche in questo caso a proporzionale congelamento di spesa che potrà essere attivata una volta intervenuti detti atti dì competenza dello Stato“.