Aggressione guardia giurata a Villa Sofia, Uiltucs Sicilia: “L’Asp intervenga per evitare il peggio”

Aggressione guardia giurata a Villa Sofia, Uiltucs Sicilia: “L’Asp intervenga per evitare il peggio”

PALERMO – La Uiltucs Sicilia esprime piena solidarietà alla guardia giurata aggredita all’ospedale Villa Sofia di Palermo.

Le aggressioni a Villa Sofia sono ormai all’ordine del giorno, l’Asp intervenga per scongiurare conseguenze ancora più gravi. Non si può garantire la sicurezza del Pronto Soccorso con un servizio dimensionato sulle esigenze del periodo precedente la pandemia“, si legge in una nota.

Per l’episodio, un uomo di 40 anni circa – figlio di una paziente ricoverata – che sarebbe stato bloccato, identificato e denunciato per minacce, lesioni e interruzione di pubblico servizio. Una volta dentro l’ospedale avrebbe protestato per il sovraffollamento dell’area d’emergenza e le condizioni dei pazienti, riprendendo tutto con il cellulare.

Intervenuta la polizia, l’uomo starebbe stato invitato a spegnere lo smartphone perché non è possibile effettuare riprese per motivi legati alla privacy.

Un secondo figlio della donna ricoverata, poi, avrebbe fatto irruzione al Pronto Soccorso, minacciando il dipendente della Mondiapol, aggredendolo, strappandogli i vestiti e facendolo cadere per terra. Dopo l’arrivo della polizia, sarebbe scattata la denuncia.

Questa volta la vittima è stata la guardia giurata, altre volte sono stati gli operatori sanitari. Non possiamo permettere che venga messa in discussione la salute del personale che svolge il proprio lavoro con dignità. Questa situazione necessita di un servizio di sicurezza che non è più normale ma straordinario“, sostiene Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs.

I parenti dei pazienti sono sempre arrabbiati perché non hanno notizie dei cari e non riescono a vederli, e questo crea continuamente tensioni. Le guardie giurate, pur lavorando solitamente in più unità, spesso si ritrovano da sole. E quotidianamente subiscono le aggressioni fisiche o verbali. Non si può pensare che in questa condizione si possa garantire la sicurezza“, aggiunge.

È stato mantenuto lo stesso servizio pre-Covid in un momento completamente diverso. Sono talmente tanti gli ingressi, e critica l’organizzazione del Pronto Soccorso, che la gente entra da tutte le parti e non si riescono a gestire i controlli di tutti i possibili ingressi, con ripercussioni non solo sul personale e quindi sui lavoratori ma sui pazienti stessi e la loro sicurezza“, conclude.