CATANIA – Nei giorni scorsi, su delega della Procura Generale di Catania, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, unitamente ai colleghi delle Compagnie di Gravina di Catania, Giarre ed Acireale, hanno dato esecuzione a 14 ordini di carcerazione emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della citata Procura Generale nell’ambito dell’operazione “Vicerè”.
I provvedimenti in particolare, divenuti definitivi per l’avvenuto pronunciamento della Corte di Cassazione, ha determinato la carcerazione dei condannati per l’espiazione della pena ancora residuale e così determinata:
- Filippo Anastasi di 41 anni, espierà la pena di 10 anni e 8 mesi di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata e plurime estorsioni aggravate dall’art. 7 della L. 203/91;
- Alberto Gianmarco Angelo Caruso di 41 anni, espierà la pena di 4 anni, 5 mesi e 26 giorni per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata e plurime estorsioni aggravate dall’art. 7 della L. 203/91;
- Giuseppe D’Agata di 45 anni, espierà la pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Salvatore Di Mauro di 35 anni, espierà la pena di 4 anni, 4 mesi e 18 giorni per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata ed estorsione aggravata dall’art. 7 della L. 203/91;
- Giuseppe Fichera di anni 56, espierà la pena di 10 anni per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Antonino Fosco di 40 anni, 7 anni e 4 mesi per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Giovanni Giuffrida di 79 anni, espierà la pena di 1 anno, 11 mesi e 24 giorni per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Concetto Laudani di 50 anni, espierà la pena di 1 anno, 11 mesi e 29 giorni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Daniele Mangiagli di 35 anni, espierà la pena di 6 anni di reclusione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Francesco Antonino Pistone di 59 anni, espierà la pena di 12 anni per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Omar Scaravilli di 41 anni, espierà la pena di 4 anni e 10 mesi per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Maria Scuderi di 61 anni, espierà la pena di 2 anni per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Salvatore Sorbello di 63 anni, espierà la pena di 2 anni per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata;
- Antonino Ventura di 42 anni, espierà la pena di 1 anno, 11 mesi e 12 giorni per associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata.
L’attività investigativa, coordinata dalla D.D.A. etnea, era culminata nell’emissione della corposa ordinanza per l’esecuzione di misure cautelari da parte del G.I.P. del locale Tribunale a carico di 109 indagati, eseguita nel febbraio del 2016 dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale carabinieri di Catania che si era occupato dell’attività d’indagine. Gli indagati erano stati ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, detenzione e traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi ed altri reati.
Le indagini avevano in particolare evidenziato la duttile articolazione del clan mafioso, che aveva localmente suddiviso il territorio della provincia demandandone la singola “gestione” a gruppi colà radicati, aventi una propria autonomia decisionale seppur sempre sottoposti alle disposizioni dei vertici dell’organizzazione criminale per le questioni più “importanti”, ovverosia dai componenti della “storica” famiglia dei Laudani, in particolare per ciò che concerneva i rapporti con le altre organizzazioni criminali.
Gli arrestati sono stati associati alle carceri di Catania Bicocca, Augusta, Caltanissetta, Siracusa ed Agrigento.