ENNA – Saranno processati in Romania, con l’accusa di frode contro gli interessi finanziari dell’Unione europea e formazione di un gruppo criminale, cinque imprenditori agricoli siciliani che, nel 2017, presero fittiziamente in affitto centinaia di ettari di terreno in Romania con l’intento di coltivare pomodori con l’intento di ricevere contributi.
Le truffe ammonterebbero a 21 milioni di euro, somme reinvestite per altre frodi, compresa quella in Romania.
Le indagini della Procura di Enna e della Guardia di Finanza hanno chiarito che le somme erogate erano state trasferite su conti correnti e ritirate in contanti, utilizzando degli sportelli automatici presenti in provincia di Enna.
Secondo l’accusa, nel 2017 i quattro imprenditori di Capizzi e uno di Tortorici, in provincia di Messina, con l’aiuto di una avvocato donna registrarono in Romania 5 società prendendo in affitto circa mille ettari di terreni in diverse località.
Il contributo era di 1.400 euro per ettaro coltivato a pomodori da destinare alla lavorazione industriale. L’indagine è stata svolta per la Romania dalla Procura all’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, direzione nazionale e ufficio di Cracovia. Per l’Italia dalla procura di Enna e dall’ufficio europeo per la lotta antifrode.
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