UCRAINA – È ufficialmente iniziata nella tarda serata di ieri, dopo il discorso in diretta televisiva di Vladimir Putin, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Dopo la firma del decreto che riconosce l’indipendenza delle autoproclamate repubbliche filorusse di Donetsk e Luhansk, i carri armati di Mosca hanno oltrepassato il confine e si sono introdotti nel territorio ucraino.
Almeno due colonne di mezzi blindati sarebbero stati documentati da alcuni testimoni oculari. La presenza delle truppe nelle aree riconosciute come indipendenti sarebbe, secondo la Russia, un atto per il “mantenimento della pace“.
In base agli accordi siglati con le due aree, viene previsto il diritto da parte della Russia di utilizzare le basi e le infrastrutture militari sul suolo ucraino e la protezione congiunta dei confini del Donbass. Da comprendere, comunque, se le forze armate russe rimarranno entro i confini delle aree separatiste o se si spingeranno oltre.
“I confini internazionali dell’Ucraina resteranno gli stessi, non cederemo niente a nessuno“, ha affermato nel frattempo il presidente ucraino Voldymyr Zelensky in un discorso alla Nazione. L’Ucraina “vuole la pace” e si aspetta “chiare ed effettive misure di sostegno da parte dei nostri partner“.
Per il presidente l’aggressione della Russia e il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass rappresenta “una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale“.
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno già annunciato in serata le prime sanzioni economiche, mentre quelle dell’Unione europea potrebbero giungere nelle prossime ore, così come quelle del Regno Unito. Nel corso della notte è stata programmata una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
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