CATANIA – Il Comitato Vulcania risegnala e risollecita agli organi preposti interventi sullo stato di totale abbandono e di pericolo della via E. D’Angiò. Strada pericolosa e abbandonata al suo destino da anni e ulteriormente danneggiata dagli eventi meteorologici.
Negli ultimi anni non è mai stata fatta manutenzione. Fra buche e avvallamenti, la strada non è percorribile soprattutto in caso di pioggia. I cittadini si lamentano: “É pericoloso per chi gira in bicicletta e in scooter. Andrebbe rifatta”.
“Vorremmo ricordare che il Comune poiché ente proprietario della strada è tenuto per legge a garantire la sicurezza. L’Amministrazione comunale e le pubbliche autorità vogliano intervenire celermente“, sottolineano dal Comitato Cittadino Vulcania.
Sulla questione è intervenuta la Presidente del Comitato Angela Cerri: “I residenti della zona ci segnalano di aver richiesto più volte l’intervento degli uffici competenti ma della risoluzione del problema neanche a parlarne. Una situazione di degrado e di potenziale pericolo. Ma è mai possibile che nessuno intervenga sulla pericolosità delle strade con tanti esercizi commerciali e scuole, con molto traffico e pedoni a qualsiasi ora?
Strade pericolose e impraticabili per via della mancanza di manutenzione da anni, così da rendere difficoltoso e pericoloso il traffico per tutti gli automezzi che vi transitano e per la stessa incolumità dei trasportati. La documentazione fotografica vale più di mille parole perché mostrano realmente il degrado e l’abbandono presente da troppo tempo… Vergognoso è come si possa accettare, in questo quartiere, come normale ciò che normale non è e che, anzi, rasenta e rappresenta il degrado a cui oramai ci hanno educato ed abituato, considerando straordinario l’ordinario ed ordinario ciò che non dovrebbe esistere.
Ci auguriamo che l’Amministrazione, dopo le numerosissime proteste e segnalazioni fatte da diversi anni da parte dei residenti e commercianti del quartiere, al più presto si attivi con un vero e proprio piano di interventi a breve periodo”.