CATANIA – Domani, martedì 1 febbraio, alle 9,30, CUB Sur e USB Pi Scuola, nella sede dell’Ambito Territoriale/USR (ex Provveditorato) di Catania, in via Mascagni 56, terranno un presidio contro le misure del governo che “affossano la Scuola Pubblica e il Diritto all’Istruzione e al Lavoro“.
Questo il punto cardine: “Pcto/Alternanza Scuola Lavoro/Stage di Formazione Professionale/Progetti post Diploma non danno opportunità alle studentesse e agli studenti, ma li trasformano invece in manodopera gratuita al servizio dei prenditori di pubbliche risorse. Il Diritto allo Studio ed il Diritto al Lavoro non sono delle merci da sfruttare per realizzare profitti“.
Per CUB ed USB, “i Pcto, ex Alternanza Scuola Lavoro, vanno cancellati, producono discriminazione, disuguaglianza, sfruttamento e morte”.
“Le linee guida ministeriali prevedono in via del tutto teorica, che tutti i percorsi per le studentesse e gli studenti e le allieve e gli allievi della Formazione Professionale, siano gratuiti perché finanziati da risorse pubbliche. In realtà le cose stanno diversamente: quasi sempre i costi di trasporto, di permanenza, dei buoni pasto sono acarico dei giovani studenti/lavoratori“, aggiungono.
CUB e USB si impegnano ad aprire un’ indagine conoscitiva, un’azione di monitoraggio, per conoscere i dati reali, tra sprechi ed efficacia, dell’azione formativa.
Questo chiederanno all’Ambito Territoriale, alle scuole, ai Centri di Formazione Professionali, all’Ispettorato del Lavoro. “Le studentesse e gli studenti non sono clienti delle imprese che offrono servizi. Risulta che ogni studente quasi sempre sborsi fino a 200 euro per ‘servizi generali’, quindi paghi per avere le certificazioni che gli serviranno per il diploma di maturità“, sostengono.
“Le studentesse e gli studenti pagano e poi sono, per paradosso mercantile, vittime, fino a morire di sfruttamento camuffato da flessibilità formativa. È accaduto ad Udine, dove un ragazzo, Lorenzo Parelli, all’ultimo giorno di stage è stato travolto da una trave in un centro di carpenteria. Non si può morire di Scuola Pubblica Statale! Basta Alternanza Scuola Lavoro!“, concludono.