NOTO – Svolta fondamentale nelle indagini sull’omicidio di Paolo Mirabile, il 17enne di Noto colpito in pieno alla testa da un proiettile il 2 dicembre scorso e morto due giorni dopo in ospedale a Catania.
Secondo quanto appreso dai colleghi di SiracusaNews, il 33enne accusato dell’omicidio, anch’egli di Noto, ha confessato di avere fatto esplodere i colpi di pistola specificando che le sue intenzioni non erano quelle di uccidere il ragazzino.
È quanto emerso nel corso dell’interrogatorio dell’uomo davanti al G.I.P. del Tribunale di Siracusa. Al termine dell’udienza, il soggetto è stato accompagnato in carcere, come disposto dal giudice.
Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, prima degli spari vi sarebbe stata una lite tra due gruppi di persone alimentata dall’abuso di alcolici, in particolare tra l’indagato ed il padre della vittima che, per gli inquirenti, era il vero obiettivo del 33enne.
L’interrogatorio dell’indagato era slittato perché nei giorni successivi al fermo è risultato positivo al Covid-19, per cui si è attesa la sua guarigione prima di poterlo sentire.
Foto di repertorio