ENNA – Possono partire a Cerami i lavori per rimuovere il pericolo di caduta massi dalle pareti rocciose che, in contrada Lavina, sovrastano le case che sorgono a poca distanza dal Santuario dedicato alla Madonna e che risulta, anch’esso, a rischio.
A realizzarli sarà la Tiss Ingegneria di Gallarate che se li è aggiudicati per un importo di 377mila euro.
L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Nello Musumeci, consegna così all’amministrazione della cittadina dell’Ennese una soluzione attesa da oltre quindici anni, da quando cioè le prime opere di consolidamento non furono completate per insufficienza delle risorse finanziarie.
La Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha espletato tutti i passaggi necessari per giungere al traguardo. Il progetto del Comune è stato presentato nel luglio del 2020 e, in poco più di un anno, si è arrivati a chiudere anche quest’altra pratica. Era il 1998 infatti quando, a causa del crollo di alcuni macigni, la strada che porta al luogo di culto – la via Ramici – venne interdetta al transito pedonale e veicolare, obbligando i pellegrini a un percorso alternativo più lungo.
Per stabilizzare il versante, che ricade nella zona ovest dell’abitato, saranno utilizzate funi e reti d’acciaio. Cinque, in particolare, le aree particolarmente fratturate individuate durante le ispezioni preliminari. Proprio gli accurati rilievi dei rocciatori hanno permesso di scorgere anche undici massi in precario equilibrio e che dovranno essere ancorati alla parete.