Reddito di Cittadinanza, ancora “furbetti” in Sicilia: scoperti oltre 200 truffatori – VIDEO

Reddito di Cittadinanza, ancora “furbetti” in Sicilia: scoperti oltre 200 truffatori – VIDEO

CALTANISSETTA – Le Fiamme Gialle di Caltanissetta, in costante sinergia e collaborazione con l’INPS, proseguono l’attività di controllo volta a verificare la regolarità della fruizione del cosiddetto “Reddito di Cittadinanza” in capo ai soggetti beneficiari, al fine di interrompere e contrastare eventuali illecite percezioni.

Nel dettaglio, la Guardia di Finanza nissena ha passato sotto la lente di ingrandimento la posizione di numerosi soggetti richiedenti il beneficio nonché dei familiari conviventi, rilevando numerose e reiterate irregolarità circa la legittima percezione del sostegno erogato dall’INPS. Sono state oltre 200 le posizioni irregolari individuate che hanno portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Caltanissetta e Gela, di ben 164 soggetti beneficiari, accertando l’illecita percezione di somme per oltre 1,3 milioni di euro.

Per le stesse è stato richiesto il sequestro preventivo e l’immediata segnalazione all’I.N.P.S. per la decadenza nonché la conseguente revoca e restituzione del beneficio, evitando, in tal modo, che ulteriori 756mila euro indebitamente richiesti venissero riscossi da non aventi diritto.

L’attenzione delle Fiamme Gialle nissene si è concentrata prevalentemente sul riscontro delle D.S.U. (Dichiarazione Sostitutiva Unica), dedicando particolare attenzione ai soggetti che, sulla base di accurate analisi di rischio, condotte mediante l’utilizzo delle Banche Dati consultabili dal Corpo, risultavano, ad esempio, condannati o sottoposti a misure cautelari per delitti di elevato impatto sociale, o privi di requisiti soggettivi e patrimoniali illecitamente autocertificati.

Tra le numerose tipologie di irregolarità riscontrate dai finanzieri, solo come esempio, si riporta il caso di alcuni dipendenti in nero di una pizzeria d’asporto, tutti percettori di Reddito di Cittadinanza, ovvero di persone beneficiarie che occultavano l’attività esercitata di collaboratrice domestica o badante, per i cui datori di lavoro è altresì scattata la contestazione delle sanzioni derivante dagli illeciti alla normativa sul lavoro.

Non di meno, eclatanti sono i casi di un soggetto latitante e di un cittadino nisseno, tra l’altro fruitore di patrocino a spese dello Stato, detentore di oltre 30 immobili non dichiarati che percepivano il contributo erogato dall’INPS.

Oltre ai suddetti casi, altri beneficiari hanno attestato dati falsi nelle autodichiarazioni rese con riguardo a disponibilità patrimoniali e/o reddituali, oppure hanno omesso l’indicazione di dati economici obbligatori, sia propri che di altri componenti il nucleo familiare. Alcuni di essi, tra l’altro, sono risultati assidui scommettitori su piattaforme di gioco online, omettendo di dichiarare le vincite conseguite.

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L’attività condotta dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta proseguirà con il fine di salvaguardare il corretto impiego delle risorse pubbliche, reprimere le condotte illecite in danno del bilancio pubblico, garantire l’effettivo sostegno alle fasce meno abbienti della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto. Difatti l’indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito genera iniquità e mina la coesione sociale, soprattutto in questo difficile periodo di crisi economica e sanitaria.