Succede a Messina e provincia: 25 ottobre POMERIGGIO

Succede a Messina e provincia: 25 ottobre POMERIGGIO

MESSINA – Ecco le operazioni svolte dai carabinieri a Messina e provincia:

  • in data odierna è stata data esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per la durata di 8 mesi a carico di 2 dipendenti del comune di Sant’Agata di Militello, A.A. e D.B.S., marito e moglie. Il provvedimento cautelare, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, dottore Eugenio Aliquò, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dottoressa Federica Urban, scaturisce dagli esiti di una complessa attività di indagine sviluppata tra il settembre e il novembre 2018 dalla locale Stazione carabinieri di Sant’Agata di Militello, attraverso videoriprese effettuate in prossimità degli ingressi alle diverse sedi del Comune, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, e disamina della documentazione acquisita presso l’Ente di appartenenza. Le risultanze investigative hanno consentito di documentare una quotidiana abitudine degli indagati, dipendenti a titolo diverso del comune di Sant’Agata, ad allontanarsi fraudolentemente dai rispettivi uffici in assenza di ragioni di servizio ed al solo fine di attendere a incombenze di carattere strettamente personale, provocando così evidenti disservizi all’utenza e recando grave nocumento all’immagine e alle casse dell’Ente comunale di appartenenza. In particolare, i 2 indagati destinatari della misura cautelare, forti del legame personale che li lega, hanno gestito secondo le loro personali convenienze gli orari di ingresso e di uscita dal luogo di lavoro. E così, ad esempio, uno degli indagati è stato visto in più occasioni timbrare in ingresso e in uscita il badge della moglie ancorché quest’ultima, in dette giornate, non si fosse proprio recata sul luogo di lavoro; in altre occasioni, l’uomo timbrava l’uscita della moglie anche se la donna era stata vista uscire dalla sede di servizio molto tempo prima; infine, nei casi più evidenti, i 2 dipendenti pubblici, pur risultando in servizio, venivano visti al mercato settimanale intenti ad acquistare generi alimentari ad un banco di frutta e verdura ovvero all’interno di un bar della zona mentre consumavano lunghe colazioni. Nel corso dell’interrogatorio preventivo, i due indagati si sono limitati a riferire genericamente di non ricordare nel dettaglio i singoli episodi in contestazione e di aver agito ritenendo di non commettere una condotta penalmente rilevante, assumendo a loro discolpa il fatto di non essere mai stati controllati né richiamati da nessuno. Nel corso di circa 2 mesi di osservazione, invero, sono stati ricostruiti numerosi e circostanziati episodi di illegittimoingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro posti in essere non solo dai due principali indagati, nei cui confronti è stata emessa l’ordinanza interdittiva, ma anche nei confronti di altri dipendenti comunali, le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti. I delitti contestati sono quelli di “truffa aggravata ai danni dello Stato” e di “fraudolenta attestazione della presenza in servizio”, reato che comporta, tra l’altro, il licenziamento per giusta causa per i responsabili delle condotte assenteistiche;

 

  • nella serata di ieri, i carabinieri della Stazione di Furnari hanno arrestato 2 conviventi, appartenenti allo stesso nucleo familiare, P.P.J. 60enne e la compagna C.C.C. 40enne, in flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorsoNel corso dei servizi di controllo del territorio, finalizzati, nello specifico, al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, i carabinieri della Stazione di Furnari avevano notato un intenso movimento di persone sospette nei pressi dell’abitazione dei due conviventi e pertanto sono stati predisposti specifici servizi di osservazione del luogo. Ieri sera, i militari dell’Arma, ritenendo che all’interno dell’abitazione della coppia potesse essere detenuta della sostanza stupefacente, hanno effettuato una perquisizione domiciliare. L’ipotesi investigativa dei carabinieri si è dimostrata fondata e nel corso della perquisizione, nella stanza da letto, è stato trovato un barattolo in plastica con all’interno 115 grammi di  marijuana e, in altri vani, sono stati trovati 2 involucri di cellophane contenti rispettivamente 130 grammi e 830 grammi della medesima sostanza stupefacente. La perquisizione è stata estesa anche a un garage di pertinenza all’abitazione e nella disponibilità della coppia, all’interno del quale i carabinieri hanno trovato una serra per la coltivazione della canapa completa di lampada, 20 piantine di canapa indiana dell’altezza di circa 1,5 metri, 500 grammi di marijuana consistenti in sfalci di potatura della pianta, nonché materiale vario utilizzato per la coltivazione in vaso e per il confezionamento dello stupefacente. La sostanza stupefacente, inviata al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina per le analisi di laboratorio, e tutto il materiale rinvenuto sono stati sequestrati e i 2 conviventi sono stati arrestati per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorsoAll’esito delle formalità di rito, come disposto dal Sostituto Procuratore di turno della procura di Barcellona Pozzo di Gotto, l’uomo e la donna sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicati con rito direttissimo.