Agosto è senza ombra di dubbio il mese più spensierato dell’anno ma, come per ogni cosa, è contrassegnato da un velo di tristezza che non passa inosservato.
Vuoi perché si percepisce la fine della stagione più bella, vuoi perché si avverte l’avvicinarsi dell’autunno e il ritorno alla solita routine quotidiana, ma è proprio dopo Ferragosto che il sipario cala, ci si avvia verso l’epilogo dell’estate e ciò pesa un po’ a tutti.
C’è chi si aggrappa agli ultimi giorni come fossero àncore di salvezza e sfrutta ogni momento di “libertà” e ferie per partire o rilassarsi e chi, semplicemente, si rassegna a ricominciare.
Il ritorno alle responsabilità
Nei casi più gravi, quando non si riesce a reagire, si può configurare una vera e propria depressione post vacanze. Ai microfoni di NewSicilia è intervenuta la psicologa Ines Catania per approfondire la tematica e fornire validi consigli per non lasciarsi trasportare da emozioni negative.
“Mi viene sempre in mente la vecchia ma sempre piacevole canzone dei Righeira che diceva: ‘L’estate sta finendo e un anno se ne va… sto diventando grande, lo sai che non mi va’. E con l’accompagnamento di queste note si chiudeva un’altra stagione estiva con tutta la sua leggerezza, le sue emozioni, le esperienze e gli amori finiti o cominciati. Ci si preparava ad accogliere settembre, le piogge e lunghe giornate di lavoro alternate ad una quotidianità talvolta stremante. Ma non è tanto, come recita la canzone, l’andare avanti con l’età, quanto tornare alle responsabilità, al lavoro, ai pensieri, agli impegni… e tutto questo spesso risulta moto pesante!“. Inizia così la nostra chiacchierata con l’esperta.
Malessere psicologico
Innanzitutto diciamo che questo stato emotivo tristezza, depressione e repressione per il “cambio stagione” dovuto alla fine delle vacanze, “non è diagnosticato come una vera e propria sindrome, ma è un malessere psicologico comune a molte persone“.
“La sindrome da rientro viene anche chiamata ansia o stress da rientro a lavoro e, secondo alcuni studi, sarebbe dovuta all’adattamento alla quotidianità, dopo un periodo di disconnessione. Infatti, nella maggior parte dei casi, questo tipo di depressione scompare dopo poco tempo“, puntualizza.
“Se così non fosse e se i sintomi dovessero persistere, o anche solo in caso di un dubbio, è sempre il caso di contattare un esperto in depressione, ansia o psicologia del lavoro“, suggerisce la psicologa.
Sintomi della depressione post-vacanze
I “campanelli d’allarme” che fanno pensare ci si trovi davanti a un’ipotesi di depressione post-vacanze riguardano “i cambiamenti d’umore, disturbi del sonno, percezione negativa di ciò che ci circonda e stanchezza, ma sia l’intensità che i sintomi in sé possono variare da persona a persona“.
Le cause, invece, della sindrome da rientro dipendono ovviamente dal ritorno al lavoro o agli studi e agli obblighi della quotidianità. In particolare, secondo quanto spiegato dalla dottoressa Ines Catania, sono da ricercare nei seguenti punti:
- La vita da vacanziere è finita: orari, impegni, obblighi, tornano a essere all’ordine del giorno;
- Le ferie sono terminate ma non sono andate così bene: aspettative mancate. Hai aspettato tanto ma alla fine le ferie non sono andate come speravi e il rientro al lavoro è ancora più duro perché ti sei illuso e non sei riuscito a sfogarti;
- L’ambiente e le persone che hai conosciuto in ferie non fanno parte della tua vita e ti mancano;
- Il senso di colpa per gli eccessi delle ferie ti fa sentire male;
- Il lavoro che fai non ti piace o l’ambiente è ostile o negativo.
Tutti questi fattori possono portare a vivere male il rientro dalle ferie e la fine delle vacanze. Come accennato precedentemente, nel caso di una tristezza circoscritta o di breve periodo si tratta di situazione piuttosto comune dovuta a un adattamento del nostro cervello alla routine e alle consuetudini.
Consigli per superarla
Combattere la depressione post-vacanze è possibile cercando di pianificare piccoli cambiamenti e ritagliando del tempo per sé stessi. Si potrebbe lavorare su alcuni punti. La psicologa Ines Catania, per esempio, ha dettato alcuni consigli:
- Cercate di programmare il rientro dalle ferie uno o due giorni prima del ritorno a lavoro. Durante le vacanze ci abituiamo a orari e luoghi diversi e avere un po’ di tempo per riorganizzarsi con calma può rendere meno brusco il passaggio. In questo modo potremmo riabituarci pian piano alla sveglia, alla pausa pranzo e all’idea di ritornare in ufficio;
- Disfate la valigia il prima possibile. Lasciare la valigia in giro o la casa in disordine non vi aiuterà a rientrare nella quotidianità;
- Cercate di mettere tutto in ordine e, magari, utilizzate le immagini delle vacanze appena finite, sul computer, come sfondo del desktop o sul telefonino per ricordarvi quei momenti e immergervi nei suoni e nei profumi delle ferie appena trascorse per calmare un po’ la nostalgia (e la mente);
- Non state con le mani in mano. Organizzate qualcosa per la settimana, come una cena, un caffè tra amici o una gita per distogliere il pensiero dal rientro dalle vacanze e come occasione per raccontarsi le novità;
- Fate esercizio fisico. Un nuovo obiettivo per l’autunno e per stimolare la produzione di molecole che migliorano il buon umore, come le endocrine o la serotonina;
- Coccolatevi. Approfittate del rientro e del provvisorio stato di benessere per mantenere alcuni buoni propositi come quello di dedicare più tempo a voi stessi, che sia attraverso la lettura di un libro o un bagno rilassante o qualche minuto di silenzio e meditazione;
- Cercate di fissare degli obiettivi su cui lavorare fino alla prossima estate. Alcuni potranno essere realizzabili nel breve periodo, altri più a lungo termine. Non dovranno essere cose grandi, ma anche piccoli impegni come andare in palestra o un corso di inglese, salvaguardarsi 5 minuti al giorno per sé stessi, etc. Ovviamente, se siete alla ricerca di un cambiamento, potrete anche valutare alcuni obiettivi più grandi come cambiare casa o lavoro, mettere su famiglia o iniziare di nuovo a studiare. L’importante è che siate gentili con voi stessi e orgogliosi dei risultati. Provate a trascrivere i vostri obiettivi per ricordarvi quali sono i vostri desideri e provare così a realizzarli durante il corso dell’anno. In buona sostanza, createvi degli stimoli talmente proficui e redditizi da fungere da fattore motivazionale forte per i prossimi progetti futuri!
“Ama la vita che vivi, vivi la vita che ami”
Bisogna vedere le vacanze estive come una parentesi, senza sentire l’urgenza di evadere dalla quotidianità e staccare del tutto la spina e già pianificare la prossima “fuga”. Come fare? Innanzitutto trovando un lavoro che ci appaghi e che non ci faccia mai pentire della scelta fatta.
Come diceva Seth Godin, scrittore e imprenditore statunitense: “Invece di sognare la prossima vacanza, forse dovreste scegliere una vita dalla quale non sentite l’esigenza di scappare“. La vera chiave di lettura è proprio questa: osare, rischiare di essere felici, godendo di ogni momento e pensando all’estate come un momento di relax, ma con la voglia sempre di tornare alla quotidianità che, quando ci viene sottratta per troppo tempo, manca.
Così come è successo con la pandemia di Coronavirus che ci ha privato di tantissime cose e che ci ha fatto sperare, giorno dopo giorno, di riavere la nostra routine, seppur monotona. Il segreto è: “Ama la vita che vivi, vivi la vita che ami“, come sosteneva il grande Bob Marley. Non ci sono altre strade per sentirsi realizzati. E in fondo provarci non costa nulla. A questo punto, poi, la depressione post-vacanze sarà solo una di quelle nozioni da conoscere ma con la quale non si avrà mai nulla a che fare.
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