ITALIA – La variante Delta del Covid – ex indiana – sta dando non pochi grattacapi nel periodo più delicato per quanto riguarda la questione riaperture e ripartenza in Italia e nel mondo. Con la campagna vaccinale che avanza e le continue polemiche legate a essa, i numerosi casi della mutazione più contagiosa di Sars-Cov-2 hanno fatto riemergere parecchie questioni inerenti la sicurezza. Dalla terza dose di vaccino fino all’obbligo di portare comunque con sé la mascherina, nonostante la revoca dell’obbligo di indossarla all’aperto dal 28 giugno.
Il punto focale della questione è analizzare chi colpisce maggiormente la variante Delta e capire che copertura danno i vaccini soprattutto per quanto riguarda la possibilità di ricoveri in Terapia Intensiva in caso di contrazione del virus mutato.
Ecco chi colpisce la variante Delta
Sono i giovani a essere più colpiti dalla variante Delta e, più specificamente, “i contagi riguardano prevalentemente coloro che non sono vaccinati o coloro che hanno ricevuto solamente la prima dose“, secondo quanto ribadito dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. L’Ema, intanto, ha rassicurato che “i vaccini funzionano contro la Delta, ma dobbiamo essere certi che si faccia anche la seconda dose“.
Insomma, è fondamentale completare il ciclo vaccinale con entrambe le dosi per essere più sicuri di non contrarre il virus in forma grave. Il tutto in attesa di una possibile terza dose in futuro o addirittura di “un pan-vaccino che copra tutte le varianti“, così come dichiarato da Sileri intervistato da Radio Anch’io su Rai Radio 1.
“La terza dose di vaccino contro il Covid prima o poi è verosimile che si farà, ma credo sarebbe saggio andare verso una terza dose un po’ modificata, perché finché le varianti rispondono al vaccino, l’urgenza della terza dose non c’è“. Più moderata la posizione di Guido Rasi, ex direttore generale dell’Agenzia Europea dei Medicinali ed oggi consulente del commissario straordinario all’emergenza Covid-19, intervenuto durante la trasmissione Agorà, su Rai tre.
Guido Rasi ha comunque rassicurato sul fatto che i casi di questa variante “sono sicuramente meno gravi e riguardano la popolazione più giovane ma non è chiaro se questo avviene perché i giovani non sono vaccinati o perché li aggredisce in modo specifico“.
Le parole del Ministro Speranza
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha fatto il punto della situazione a Sky TG24 Live In Firenze. Ha confermato la revoca dell’obbligo della mascherina all’aperto a partire dal 28 giugno, ma ha comunque precisato: “È e resta uno strumento fondamentale; è sempre obbligatorio indossarla al chiuso e all’aperto permane l’obbligo di averla con sé; permane l’obbligo di indossarla all’aperto solo nei casi in cui c’è un rischio di assembramento o di non poter tenere il distanziamento“.
Poi ha parlato dei numeri della campagna vaccinale nazionale. “Abbiamo numeri straordinari importanti però la priorità assoluta ora è completare le vaccinazioni con prima e seconda dose. Poi la comunità scientifica ci darà elementi di certezza, spero nel più breve tempo possibile, per cui è molto probabile che ci sarà bisogno di una terza dose. Noi ci stiamo già organizzando, provvedendo ad acquisti condivisi con l’Ue“.
Anche lui, dunque, parla di terza dose, nonostante imperversino le polemiche a riguardo e la popolazione è divisa in due tra chi è assolutamente pro vaccini e chi, invece, non si fida di una terza dose e grida alla prudenza nell’utilizzo dei vari sieri.
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