ITALIA – Si prospetta una settimana di fuoco per il destino dell’Italia e delle riaperture fissate dal Governo Draghi per il 26 aprile. Dalla zona gialla rafforzata ai ristoranti, palestre e piscine, passando anche per questioni più tecniche ma fondamentali, come la proroga dello stato d’emergenza nazionale e la possibilità di confermare il sistema a colori anche per l’estate. Le risposte alle domande dei cittadini si avranno nei prossimi giorni in attesa della convocazione del Consiglio dei Ministri previsto o domani, 21 aprile, o giovedì 22. Sul piatto anche la proposta della Lega di posticipare l’orario del coprifuoco alle ore 23, bocciata da Sileri. È possibile che nel prossimo Consiglio dei Ministri venga prorogato lo stato d’emergenza fino al 31 luglio e che, secondo il Sole24Ore, il sistema a colori delle regioni possa venire confermato anche per l’estate.
I motivi dietro la proroga dello stato d’emergenza – in scadenza il 30 aprile – risiederebbero in primis nella prosecuzione dello smart working nelle aziende senza dover ricorrere ad accordi individuali. Si pensa anche di andare oltre l’estate con il lavoro da remoto, in modo tale che da un lato può avanzare la campagna vaccinale fino al raggiungimento della tanto agognata immunità di gregge e dall’altro le aziende si possono organizzare in vista della ripartenza post emergenza.
Da ricordare che con la dichiarazione dello stato d’emergenza vengono attribuiti poteri straordinari al governo e alla Protezione civile, tra cui la possibilità di operare in deroga alle disposizioni di legge vigenti. Il provvedimento, inoltre, permette di effettuare alcuni interventi speciali con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge, tra i quali rientrano i Dpcm e le ordinanze ministeriali.
Lo stato d’emergenza dovrebbe portare quasi sicuramente alla conseguente proroga del sistema a colori tra regioni. In tal senso, però, si starebbe lavorando – sempre secondo quanto riportato dal Sole24Ore – al cosiddetto pass sanitario, che consentirà a chi è stato già vaccinato con seconda dose di potere viaggiare tra regioni, anche se il luogo d’arrivo è colorato di rosso o arancione. Il viaggiatore, però, oltre a essere vaccinato dovrebbe pure presentare un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti oppure può certificare di aver avuto il Covid negli ultimi 6 mesi. Queste, dunque, le ipotesi e le proposte al vaglio in vista del decreto riaperture, che verrà discusso nel prossimo Consiglio dei Ministri.