ITALIA – Ancora al centro del mirino il vaccino AstraZeneca. Il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Giorgio Palù, ospite a Porta a Porta, è intervenuto a tal proposito, sottolineando di far attenzione per le donne che assumono la pillola anticoncezionale.
“Il rapporto rischi-benefici per il vaccino di Astrazeneca è nettamente a favore dei benefici. Ovviamente si può attendere la valutazione dell’Ema che, probabilmente, io mi aspetto, darà una nota di avvertenza perché se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi, bisognerà studiarli“, spiega.
Poi aggiunge: “Soprattutto le donne che prendono la pillola, che è un farmaco pro-trombotico o che hanno difetti della coagulazione. Una maggiore attenzione, cioè, per questi soggetti. Aspettiamo però che ci sia questa valutazione“.
“I vaccini sono i farmaci che hanno meno effetti collaterali, che costano meno e ne hanno beneficiato l’umanità. La vita media dei primi del ‘900 è aumentata di oltre 25 anni e lo dobbiamo ai vaccini“, conclude Palù.
La smentita
Dopo le parole di Giorgio Palù, arriva la smentita da parte del professor Marco Gambacciani della Società Italiana Menopausa. All’Ansa, infatti, ha dichiarato: “La pillola non aumenta il rischio di trombosi in maniera clinicamente rilevante in donne giovani che non hanno problemi di salute, così come non aumentano i fattori di rischio per le donne in menopausa che non hanno controindicazioni e assumono la terapia ormonale sostitutiva“.
“Non si può dare per scontato che il vaccino AstraZeneca sia associato a episodi di trombosi, né si può dare per scontato che il vaccino determini ipercoagulabilità del sangue perché non è dimostrato da nessuna evidenza scientifica. È davvero dannoso generare confusione e paure“, specifica.
Infine: “Al momento l’unica evidenza che abbiamo è che nel Regno Unito l’unico effetto collaterale del vaccino è stato quello di ridurre di cento volte la mortalità per Covid“.