CATANIA – Come annunciato nella serata di ieri, l’Etna ha dato vita all’ennesima eruzione. L’attività si è conclusa in piena notte, come comunicato dagli esperti Ingv: “L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est si è conclusa alle 3,30 UTC, l’emissione lavica che si espande lungo il versante occidentale della Valle del Bove continua ad essere moderatamente alimentata e al momento il fronte lavico ha raggiunto la quota di circa 1.800 metri sul livello del mare.
Dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico si è riportata su valori medi. La sorgente del tremore risulta in prossimità del cratere di SE ad una profondità di 2.500 metri sul livello del mare. Il numero degli eventi infrasonici è alto e la loro localizzazione è in prossimità del cratere di SE.
L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a diverse stazioni in concomitanza dell’episodio parossistico, con valori massimi di circa 3 microradianti registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS non hanno mostrato variazioni significative“.
Il bollettino delle 6 del 10 marzo
“L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che Dopo una breve fase di rientro, l’ampiezza media del tremore vulcanico, a partire dalle 21:30 GMT, ha ripreso ad aumentare raggiungendo la soglia di secondo livello, con sorgente localizzata in corrispondenza del Cratere di Sud-Est a circa 3.000 metri sul livello del mare.
Anche l’attività infrasonica risulta sostenuta sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi. La localizzazione degli eventi infrasonici permane al CSE. L’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava, il flusso lavico è alimentato ed ha raggiunto una quota di circa 2.200 metri sul livello del mare.
A causa della copertura nuvolosa non è possibile osservare l’attività in corso con continuità. I dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative, mentre la rete clinometrica mostra modeste variazioni in concomitanza con l’attività in corso“.
Ricaduta di lapilli su Mascali
Una pioggia di lapilli, nella notte, si è abbattuta su Mascali e dunque il territorio di Giarre (Catania), come già accaduto la notte tra sabato e domenica scorsi, si è ritrovato tra la cenere.
Boati forti si sono uditi da Linguaglossa e Zafferana. Testimonianze arrivano anche da Stazzo: “Se può interessare si sentono i boati anche da Stazzo (ogni tanto tremano le finestre per lo spostamento d’aria). Il vento aiuta“, dichiara Orazio.
Immagine in evidenza scattata alle ore 21,10 da Tarderia – Fonte gruppo Ingv