CATANIA – Nei giorni scorsi gli agenti del commissariato centrale della Polizia di Stato di Catania hanno denunciato L.A.G., 41 anni, e il fratello L.C., 35 anni, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, percosse in concorso e lesioni personali con l’aggravante di avere agito nei confronti di esercenti le professioni sanitarie.
I due fratelli infatti, nella più assoluta mancanza di rispetto della normativa anti Covid e di qualsiasi senso di responsabilità nei confronti della collettività, hanno tentato di introdursi all’interno del reparto Covid–19 dell’ospedale Garibaldi Centro, per raggiungere un parente ricoverato, quando un dirigente medico li ha richiamati invitandoli ad allontanarsi.
Questi però per tutta risposta non solo hanno impedito la chiusura del reparto, ma dopo essersi introdotti al suo interno hanno aggredito il dirigente sanitario con schiaffi e calci, e solo grazie all’intervento degli altri colleghi l’uomo è riuscito a liberarsi. I due aggressori invece sono riusciti ad allontanarsi facendo perdere le proprie tracce. Il medico aggredito ha subito sporto denuncia riferendo di aver riportato lesioni con una prognosi di 10 giorni.
Dopo la denuncia, l’azione degli agenti della Polizia di Stato è stata tempestiva, in quanto hanno immediatamente acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza del nosocomio e avviato un’attività investigativa che gli ha premesso di risalire ai soggetti che sono risultati essere parenti di una persona che, in quella data, era stata ricoverata nel reparto Covid-19.
A questa attività ha fatto seguito l’audizione sia della persona offesa che dei vari testimoni che erano intervenuti. Sulla base dei riconoscimenti effettuati e della descrizione di peculiari circostanze e modalità dell’evento delittuoso, si è giunti all’identificazione certa dei due soggetti, che sono risultati essere i figli del paziente allora ricoverato. Per i due fratelli, entrambi pregiudicati, è scattata subito la denuncia all’autorità giudiziaria, ma considerata la gravità dei fatti, la Questura sta valutando l’avvio di procedimenti volti all’applicazione di misure di prevenzione.
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