PALERMO – “Prudenza” è la parola chiave per combattere il Coronavirus in Sicilia, in Italia e nel mondo intero. Una sorta di tormentone che risuona nelle orecchie delle persone da quasi tutto il 2020. Quella prudenza che forse è mancata in estate – con una riapertura probabilmente troppo frettolosa e un nuovo brusco aumento dei contagi -, ma che non dovrà mancare a Natale e nei messi a venire. Prudenza, in particolar modo per la Sicilia e la Puglia, viene predicata dal direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, in conferenza stampa al Ministero sull’analisi della situazione epidemiologica. Secondo lui, proprio in Sicilia e in Puglia il numero dei casi è ancora elevato. Troppo presto, dunque, per assistere alle scene del centro di Catania nel giorno dell’Immacolata concezione (8 dicembre 2020).
Gli ultimi dati parlano chiaro e sono stati analizzati dallo stesso direttore Rezza. “Nelle ultime 24 ore abbiamo avuto 14.442 positivi, con un rapporto di poco al di sotto del 10%. C’è una tendenza a una lieve diminuzione, ma non particolarmente veloce o accentuata, ma rimane elevato il numero dei decessi“, dichiara. Situazione pressoché invariata anche in Sicilia, 1.148 nuovi casi in 24 ore (bollettino di ieri) su 9.996 tamponi effettuati (tasso di positività 11,5%), con 36 morti e 15 ingressi in Terapia Intensiva.
Numeri certamente in calo, ma che, secondo Rezza non sono ancora da sottovalutare o tali da potere tornare alla totale normalità. D’altronde egli stesso ha detto che, per quanto diminuiti, morti e ingressi in Terapia Intensiva restano elevati. Le misure, secondo le sue parole, devono continuare – almeno per il momento – in quanto un brusco allentamento potrebbe portare (dati alla mano) a una nuova terribile ondata Covid.
Rezza ha concluso il suo intervento con un consiglio per le famiglie. Il punto focale del suo appello è quello di cambiare spesso aria in casa, dato che così si riduce il rischio di diffusione del virus.
Fonte immagine: Altalex