CATANIA – Coronavirus a Catania tra crisi economica ed emergenza senzatetto: a Catania nasce “Arbor: unione per gli invisibili”, coperte, cibo e assistenza welfare per i meno fortunati.
Si chiama “Arbor: Unione per gli invisibili” ed è l’iniziativa di solidarietà ideata da un gruppo di cittadini catanesi durante il primo lockdown ora attiva all’interno dell’Auser (l’associazione di volontariato della Cgil), in collaborazione con la Camera del Lavoro di Catania, lo Spi Cgil, la Filcams e la Flai.
I volontari a supporto dei senzatetto e delle persone più indigenti operano in alcune zone chiave della città: da corso Sicilia a piazza Verga, da Vulcania al Lungomare, sino al Tondo Gioeni, Palazzo Corbino, piazza Falcone e tante altre zone spesso frequentate da chi non ha un tetto a disposizione per la notte.
L’obiettivo prioritario è assicurare cibo e coperte, ma anche assistenza concreta per un completo accesso al welfare e dunque ai servizi pubblici disponibili per chi non ha un reddito di base. Anche per questo, il gruppo si appoggia ai Servizi sociali del Comune di Catania.
I promotori di “Arbor” sono Annalisa Sanfilippo, Anna Puci, Matteo Mavica, Nunzio Meli, Luigi Coccimiglio, Dario Gulisano e l’unità di strada è operativa dallo scorso giugno.
Per contribuire alle donazioni è possibile scrivere direttamente alla pagina Facebook di Arbor oppure alla mail: arbor.upi.ct@gmail.com.
“La pandemia si sta trasformando sempre più in un’emergenza sociale. Sia in zone centrali che periferiche di Catania il disagio è concreto, a dispetto delle luci natalizie che in questi giorni abbelliscono la città. – spiegano -. In queste settimane di pioggia e freddo, vivere per strada e tentare di riscaldarsi usando coperte inzuppate d’acqua trasforma in disperazione ciò che era già ordinario disagio quotidiano. È per questo che chiediamo ai cittadini di contattarci per donare un maglione, un cappotto o una coperta a chi ne ha veramente bisogno”.
Per la presidente dell’Auser, Nicoletta Gatto, si tratta “di un‘azione sociale a tutto tondo, oltre che squisitamente etica. Accompagnare i nostri concittadini meno fortunati significa non solo assisterli sul piano dei bisogni quotidiani e immediati, ma anche su quello dei diritti. Per questo al nostro fianco operano anche Cgil, Spi, Filcams e Flai, provvedendo all’acquisto di alimentari, oppure guidando queste persone alla fruizione di servizi di sostegno a cura del pubblico”.