Coronavirus, “tamponi inaffidabili”? La smentita del Prof. Cacopardo di Catania: “Stanno morendo soggetti sani”

Coronavirus, “tamponi inaffidabili”? La smentita del Prof. Cacopardo di Catania: “Stanno morendo soggetti sani”

CATANIA – Riflettori ininterrottamente puntati sul Coronavirus, ma attenzione ai retroscena. Qualche giorno fa il Codacons ha diffuso una nota contenente la denuncia di scienziati “di fama internazionale” in merito alla questione tamponi. Nello specifico, si legge: “Tamponi Covid-19 non validati e privi di alcun valore diagnostico”. 

Proseguendo la lettura si apprende che “l’inaffidabilità dei tamponi è stata addirittura certificata dalla Commissione Europea e dall’Istituto Superiore di Sanità“. A tal proposito sarebbe stato presentato un esposto in nove Procure siciliane (Palermo, Catania, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Enna, Agrigento, Trapani e Messina) chiedendo indagini in merito a ciò. Nell’appunto del Codacons inoltre si legge che “secondo il prof Stefano Scoglio, ricercatore Scientifico candidato Premio Nobel per la Medicina 2018, ‘i tamponi Covid-19 producono fino al 95% di falsi positivi’“.

L’intervista al Prof. Cacopardo

Per fare chiarezza su tale questione è stato ascoltato ai microfoni di NewSicilia.it il professore Bruno Cacopardo, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania.

In primis, l’esperto, proprio in merito all’affermazione del professore Scoglio sopra riportata, dichiara: Scoglio è inattendibile, lui è quello che dichiara di aver avuto una proposta al premio Nobel“.

Cosa ne pensa della nota del Codacons? Cè unevidenza dal punto di vista scientifico?

“Non conosco questa denuncia ma mi sembra molto strano. La metodica utilizzata è attendibile, noi abbiamo utilizzato tamponi sia molecolari sia antigenici che hanno funzionato abbastanza bene. I tamponi non rappresentano un problema, non mi sono mai capitate eccessive difficoltà. Dal punto di vista scientifico una cosa del genere non potrebbe accadere, non ha un fondamento razionale. Dunque sarei portato a dire che si tratta di una cosa irrilevante e scientificamente non fondata“. 

Il bilancio dei contagi e le previsioni

“L’andamento dei contagi è in una fase ascendente con un lievissimo rallentamento. Io penso che continuando con le misure restrittive ci sarà un rallentamento spontaneo alla fine del mese o all’inizio del mese di dicembre. Un andamento spontaneo che ci porterà al picco della curva e poi inizierà la discesa. Tale discesa non si verificherà subito bensì dopo un lieve plateau cioè un appiattimento della curva”. 

Preoccupa la situazione: virus più virulento, aumentano i morti

La situazione è preoccupante perché ogni giorno c’è un incremento di casi con un numero di morti rilevante. Più che l’andamento della curva che è caratteristico di quasi tutte le curve epidemiche, ciò che mi preoccupa è la severità clinica, la gravità clinica dei casi. È una mia impressione ma è come se i casi fossero diventati tutti un po’ più impegnativi. È come se il virus si fosse virulentato, vedo casi più importanti rispetto a prima con polmoniti un po’ più gravi. Il virus non è mutato parecchio ma diciamo che l’espressione clinica della malattia sia lievemente peggiorata verso le polmoniti. I tassi di mortalità sono leggermente incrementati. Dunque quello che mi allarma è il tasso di mortalità“.

Ci sono casi di mortalità non legati a malattie pregresse?

“Assolutamente sì e sono parecchi. Il virus sta cominciando a non fare distinzioni fra persone fragili e persone non fragili“.

Siete preoccupati per un possibile collasso del sistema sanitario?

“Il sistema sta reggendo e potrebbe reggere se la curva dovesse continuare così. Certo è un sistema che barcolla. Qualunque sistema sanitario al momento è sotto pressione e sotto una pressione del genere qualsiasi struttura barcollerebbe. Gli stessi problemi ci sono in Francia, in Inghilterra e in Germania. Stanno ‘ballando’ tutti i sistemi sanitari europei”. 

Il ruolo degli asintomatici

Gli asintomatici sono preoccupanti dal punto di vista epidemiologico perché fanno circolare l’infezione. Al momento non è chiaro quanto sia il tasso di asintomatici che c’è, probabilmente è molto alto. Circa dieci volte in più rispetto a quanto viene misurato”.