Succede a Catania e provincia: 18 novembre MATTINA

Succede a Catania e provincia: 18 novembre MATTINA

CATANIA – Ecco le operazioni condotte a Catania e provincia da polizia e carabinieri:

  • I carabinieri della Stazione di Mineo, unitamente a quelli dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, hanno arrestato due uomini, un 74enne ed un 25enne, poiché ritenuti responsabili di detenzione illegale di arma da fuoco e munizioni. In particolare, i militari recatisi presso l’abitazione dei predetti, alla domanda sul se detenesse armi, lo stesso consegnava spontaneamente un fucile cal. 16 marca “Fabrication Lifgioise Raick Freres”, illegalmente detenuto. Nonostante ciò i militari decidevano di effettuare un’approfondita perquisizione a seguito della quale venivano rinvenute e sottoposte a sequestro 6 cartucce Cal. 7,65, n. 37 Cal. 16 e n. 12 Cal. 12. La perquisizione veniva estesa inoltre ad un’altra abitazione riconducibile ad uno dei due uomini. All’esito della stessa venivano rinvenuti 312 gr. di polvere da sparo, anch’essa sottoposta a sequestro. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati relegati presso le proprie abitazioni in regime di arresti domiciliari. Solamente due giorni dopo, il 74enne è stato nuovamente arrestato, poiché ritenuto responsabile di evasione. Nello specifico, i militari della Stazione di Mineo, effettuando un controllo presso l’abitazione dove il predetto era relegato, non lo hanno trovato in casa. Per questo motivo hanno deciso di attenderlo li, sino al suo ritorno, alcune ore dopo, sottoponendolo nuovamente agli arresti domiciliari.

  • I carabinieri della Compagnia di Giarre hanno notificato ad Agatino Guarrera, 48enne, un provvedimento di divieto di accesso ai Pubblici Esercizi, emanato dal Questore su proposta dei militari stessi. Il provvedimento è stato applicato dopo che lo stesso, unitamente al figlio Riccardo, 19enne (al quale settimana scorsa è stato applicato analogo provvedimento, in considerazione del tentato omicidio commesso all’interno di un centro commerciale), si sono resi autori di minaccia, lesioni e danneggiamento in concorso all’interno di un Bar di Riposto (CT). La decisione è stata presa anche in considerazione degli altri precedenti di Agatino Guarrera nell’ultimo triennio. Nello specifico a quest’ultimo è stato vietato l’accesso o lo stazionamento nelle immediate vicinanze di alcuni bar del Comune di Riposto, per la durata di un anno.

  • Agenti del Commissariato Centrale hanno indagato la rumena C.D. du 42 anni per il reato di favoreggiamento e truffa aggravata. Su richiesta del Commissariato di Sanremo relativa all’individuazione della donna residente in Catania, agenti del Commissariato Centrale di Catania hanno provveduto a rintracciarla e l’hanno escussa a sommarie informazioni. La vicenda ha origine dalla querela di un cittadino residente nella provincia di Torino che, nel febbraio scorso, visitando un noto sito di e-commerce, voleva acquistare una scheda video per pc notata su un annuncio e quindi, contattava il venditore sulla chat fornita sul sito. Questi, dichiaratosi il proprietario del bene richiesto, invitava il denunciante a proseguire la trattativa su un’utenza cellulare tramite “Whatsapp” e, dopo uno scambio di informazioni tra i due, veniva pattuita una somma di 177 euro da pagare con addebito su una carta prepagata Postepay intestata alla moglie del venditore, predisponendo il ritiro del bene acquistato presso l’abitazione della stessa, sita in Ancona, tramite un corriere espresso. Il denunciante effettuava il pagamento della somma richiesta sulla predetta carta prepagata, apprendendo che era intestata a C.D., nominativo diverso da quello comunicato dal venditore. Il denunciante, chieste notizie in merito, comunicava che C.D. era il vero nome della propria moglie. Nei giorni successivi al pagamento, il denunciante contattava più volte il venditore per accertarsi se il corriere fosse passato per ritirare il bene acquistato, ma dopo aver inventato qualche scusa per giustificare la mancata consegna, il venditore non rispondeva ai solleciti fatti dal denunciante. Da accertamenti esperiti, risulta che la SIM utilizzata dal venditore per interagire con l’acquirente (denunciante), risulta intestata a cittadino extracomunitario, non presente negli archivi di
    Polizia, che è comunque residente in Catania, mentre la carta Postepay risulta intestata a C.D.. La donna risulta indagata per fatti analoghi e medesime dinamiche, da altri uffici di Polizia da cui si evince che la carta prepagata continuava ad essere utilizzata benché, pur se invitata dai carabinieri a denunciarne lo smarrimento o la sottrazione, C.D. non ha mai ottemperato a presentare tale denuncia di sottrazione/smarrimento, consentendo, così ad ignoti, il prosieguo dell’attività.
  • Personale delle Volanti e della squadra cinofili dell’Ufficio di Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha effettuato un accurato controllo degli spazi condominiali di uno stabile ubicato a Librino, rinvenendo così droga armi e munizioni, tutti sequestrati a carico di ignoti. Nello specifico sono stati trovati 216 grammi di marijuana, una pistola a tamburo calibro 38 special con sei cartucce nel caricatore e oltre 300 cartucce di diverso calibro. Sul posto è intervenuto anche personale della Polizia Scientifica per i dovuti rilievi.

 

  • personale delle Volanti ha arrestato per furto aggravato in concorso R.A., marocchino di 37 anni, e il connazionale J.R. di 32 anni, entrambi pregiudicati per reati contro il patrimonio, disoccupati e irregolari sul territorio nazionale. Dopo che la Sala Operativa aveva diramato una nota radio di furto in atto presso i garage di un condominio sito in via Martiri di Cefalonia, gli equipaggi convergevano sul posto, coordinandosi in modo da bloccare ambedue le strade di accesso ai suddetti garage e, quindi, qualunque possibile via di fuga per i malfattori. Due operatori si addentravano a piedi nel punto in cui il richiedente aveva indicato la presenza dei ladri e, giunti in prossimità del locale seminterrato, si trovavano di fronte ai due soggetti a bordo di una macchina con i fari spenti e intimavano loro di fermare il veicolo. Si appurava così che i due rei erano riusciti ad aprire ben sette garage, danneggiando le saracinesche e le serrature. All’interno dell’auto, che era stata rubata al legittimo proprietario alcuni giorni prima e per la quale era stata già sporta denuncia, venivano rinvenuti diversi arnesi atti allo scasso, tre telecomandi per cancelli automatici e una bicicletta appena asportata da uno dei box e riconosciuta dalla proprietaria che formalizzava la denuncia e a cui veniva immediatamente riconsegnata. Dell’avvenuto arresto veniva notiziato il pubblico ministero di turno che disponeva di tradurre i malfattori in carcere in attesa di convalida innanzi al G.I.P..