Coronavirus e restrizioni, le difficoltà nelle comunità alloggio per anziani del Catanese: “Situazione catastrofica, peggio del lockdown”

Coronavirus e restrizioni, le difficoltà nelle comunità alloggio per anziani del Catanese: “Situazione catastrofica, peggio del lockdown”

MASCALUCIA –Abbiamo molte difficoltà, è sempre stato difficile ma adesso ancor di più per tutto quello che sta succedendo“. A ribadirlo, ai microfoni di NewSicilia, è Maria Concetta Castro, titolare della casa di riposo “Villa Giada” di via Torre Ombra a Mascalucia (Catania).

L’attività è tra le tante, durante in questo periodo segnato da restrizioni e limitazioni imposte dal perdurare dell’emergenza Coronavirus nel nostro Paese, ad essere costrette ad affrontare numerosi ostacoli quotidiani.

Se sono state chiuse le attività, sebbene noi siamo aperti, tutto influisce su di noi. I familiari di un anziano, invece di ricoverarlo qui, i preferiscono tenerlo a casa“, fa presente la titolare.

Essendo un’attività con partita IVA le scadenze sono sempre quelle, il personale è sempre lo stesso con i guadagni inferiori, così come le utenze. Una lampadina, così come la accendi per una persona fai lo stesso per dieci. I turni si devono coprire e non è possibile ridurre il personale, la situazione è catastrofica“.

La mia – prosegue la donna – è un’attività alloggio per anziani, posso ospitarne fino a dieci. Momentaneamente ne ho la metà, in questo periodo non va molto bene. Giustamente hanno tutti una certa età e quando si hanno già difficoltà a fare un altro ricovero, il resto diventa problematico“.

Adesso abbiamo anche delle restrizioni da parte dell’Asp che non possiamo far entrare i parenti. Anche se una persona vuole ricoverare il padre o la madre, sapendo che non può venire a trovarlo preferisce tenerlo a casa“.

Al momento, la situazione sembra essere addirittura peggiore rispetto ai mesi del lockdown. “Almeno per quanto riguarda il mio caso“, la titolare. “Al tempo del lockdown non abbiamo potuto far entrare nessuno, ma gli anziani c’erano“.

Adesso i parenti non li portano più perché sanno che non potranno vederli. All’inizio dell’anno eravamo pieni e nonostante il lockdown abbiamo lavorato perché gli anziani rimanevano, adesso i parenti non li portano“, conclude.

Immagine di repertorio