PALERMO – È iniziata la lotta ai profili fake di Instagram. Dopo il lancio dei Reels, la nuova frontiera dei video in sequenza, che rappresenta una valida alternativa a TikTok, la piattaforma Instagram si è posta un altro nuovo obiettivo. Si tratta di una battaglia portata avanti dal social media per sconfiggere le presenze “assenti” dei numerosissimi profili presenti sulla piattaforma.
Instagram è uno dei social più utilizzati al mondo e con un numero altissimo di account, ossia di utenti e partecipazioni. È noto a tutti come sia ormai diventato un mezzo che garantisce diverse fonti di guadagno e grazie al quale si è sviluppata anche una nuova professione, quella di influencer, che nei fatti si basa su una credibilità costruita sul numero di followers, e dunque sul numero di persone che seguono un determinato profilo.
Negli ultimi tempi, oltre ad aver mantenuto le sue caratteristiche peculiari legate alla condivisione e all’editing delle foto, Instagram è diventato anche luogo di informazione, di scambio di idee e opinioni su tematiche legate ai giorni nostri, alla politica e anche all’emergenza sanitaria in atto. Per tutte queste ragioni sono nate la volontà e l’esigenza, da parte della stessa piattaforma, di garantire un confronto e un dibattito corretto e trasparente.
Il motivo è sotto gli occhi di tutti gli utenti: da anni, infatti, si sente parlare di profili falsi e “bot“, cioè di veri e propri pacchetti di utenze false a pagamento. Spesso sarà capitato di scorgere tra le visualizzazioni delle proprie Instagram Stories personaggi più o meno noti al pubblico. Si tratta di un comportamento del tutto dubbio, reso possibile soltanto grazie, appunto, all’acquisto di diversi pacchetti dalla “factory“. Ancora, nella maggior parte di casi, i followers acquistati non sono altro che utenti fittizi, profili non utilizzati o ancora utenze appartenenti a soggetti residenti in altri Paesi. Ultimo, ma non per importanza, il fatto che dietro profili fake spesso e volentieri si nascondono veri e propri odiatori seriali, i cosiddetti haters.
Risulta semplice capire come tutto ciò non faccia altro che generare milioni di commenti, visualizzazioni e interazioni del tutto false, mettendo a rischio la stessa credibilità di Instagram. Ecco, quindi, la necessità di un ritorno a comportamenti eticamente corretti e puliti tra gli utenti. Il tutto con una novità: la richiesta a determinati profili di un documento di identità. Nello specifico, Instagram chiederà di inviare una foto di un documento che sia valido e leggibile. Qualora questo non dovesse essere invitato entro la data stabilita, il profilo di riferimento verrà considerato falso e quindi verrà chiuso e bannato dal sistema. Queste misure di sicurezza saranno valide solo per gli account considerati sospetti. L’obiettivo è, dunque, quello di dare nuova luce alla piattaforma e sbarazzarsi della parte marcia della mela, fatta di account studiati ad hoc, gestiti in blocco o acquistati per agire in maniera scorretta.
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