Palermo, lotta al lavoro nero. Sanzioni per 40.000 euro

Palermo, lotta al lavoro nero. Sanzioni per 40.000 euro

PALERMO – I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Palermo, nella sola giornata di lunedì hanno proseguito i controlli nei cantieri edili di Palermo, d’intesa con il direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Palermo. I carabinieri unitamente ad ispettori civili del lavoro intervenivano in due cantieri, il primo nei pressi della Direzione Territoriale del Lavoro di via Toselli. Qui è stata verificata una situazione di totale irregolarità per mancata visita medica nei confronti dei lavoratori dipendenti; mancata formazione; nessuna valutazione del rischio elettrico nel cantiere; omessa redazione del Piano Operativo di Sicurezza e del Piano di Montaggio di Uso e Smontaggio; nessuna cautela per le buche e le sporgenze presenti nella zona di lavorazione; assenza della recinzione e delle opere provvisionali; assenza nella parte interna di montanti, correnti e tavole fermapiede; mancata elaborazione del piano demolizioni, insomma, un cantiere senza alcuna cautela e in cui un malinteso senso del risparmio aveva portato all’eliminazione di qualsiasi regola basilare di sicurezza, rafforzato dalla presenza di 2 lavoratori “in nero” su 2 presenti: fatto che ha comportato per l’imprenditore edile sia la sospensione dell’attività che il deferimento alla Procura della Repubblica. L’imprenditore, oltre alla multa di 1950 euro, dovrà pagare 4000 euro di maxi sanzione per ogni lavoratore in nero e sanzioni amministrative per quasi 11.000 euro.

Nel secondo cantiere controllato, nel centro città, emergevano invece la mancata visita medica degli operai; la mancata formazione degli stessi; l’assenza del responsabile del servizio prevenzione e protezione. Oltre a questo veniva riscontrato un lavoratore in “nero”, mentre all’imprenditore venivano contestate ammende e sanzioni amministrative per oltre 25.000 euro, nonché il deferimento alla Procura della Repubblica.

Anche in questi due casi si conferma che l’edilizia è un settore in cui tanti imprenditori lavorano correttamente nella indiscussa difficoltà dettata dall’odierna congiuntura economica del Paese, ma altrettanti lavorano nella speranza di svicolare fra le maglie dei controlli. Così facendo i carabinieri continuano a scoprire lavoro nero ed il contrasto a questo fenomeno rimane uno dei principali obiettivi istituzionali, perché è inaccettabile che per abbattere costi di lavorazione, si rischi l’integrità fisica di lavoratori la cui unica risorsa in tempi così difficili è proprio la loro capacità di lavorare. Infatti se lavorano in nero e incorrono in infortuni, questi non vengono né denunciati, né risarciti, né intervengono forme di previdenza se il lavoro non è dichiarato.