Lezioni antimafia a Catania e Giarre

Lezioni antimafia a Catania e Giarre

CATANIA – Continua il viaggio del Comitato Antimafia Livatino Saetta nelle scuole della provincia etnea: lezioni di legalità che negli scorsi giorni si sono tenute al liceo scientifico Galileo Galilei, alla presenza del presidente del Comitato Livatino Saetta prof. Attilio Cavallaro, del commissario della polizia di stato Carmelo Cavallaro, del presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano avv. Corrado Labisi, del consigliere di Corte d’Appello di Catania Sebastiano Mignemi, del presidente dell’Associazione antiracket Asia Salvo Campo, e di Ugo Tomaselli del quotidiano La Sicilia. A moderare l’incontro, introdotto dalla dirigente scolastica prof.ssa Gabriella Chisari, gli studenti della classe IV sezione N dell’istituto preparati dalla prof.ssa Testa, pronti a presentare gli ospiti e ad intervenire con domande relative al tema della legalità.

La prima testimonianza arriva da Gianni Santonocito, una vita da agente di commercio vissuta sotto la morsa del racket delle estorsioni, e il coraggio di denunciare, nonostante la paura per sé e la sua famiglia. Parola d’ordine legalità. “Sarete voi, ragazzi, la nuova classe dirigente – spiega Attilio Cavallarosiete voi per primi dunque a dover combattere la mafia. È la scuola la vera maestra di antimafia, la salvezza per la nostra terra, che deve correggere quell’eterno errore culturale che definisce i mafiosi uomini d’onore: ma quale onore c’è nel portare odio?”.

Scorrono le immagini della strage di Capaci e le parole della vedova dell’agente Schifani al funerale di Giovanni Falcone e della sua scorta, e tra gli applausi prende la parola il consigliere di Corte d’Appello di Catania Sebastiano Mignemi. Racconta delle indagini dell’omicidio Livatino da lui condotte, e di quanto le testimonianze dirette siano state preziose: “Bisogna essere protagonisti della propria vita e delle proprie azioni, rifiutando i compromessi”.

Altra importante testimonianza di legalità arriva dall’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles). Figlio della prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice dell’Istituto e antesignana della lotta alla mafia, ha parlato con ammirazione della madre, una donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati. Soprattutto nel quartiere di San Cristoforo Antonietta Azzaro Labisi per diversi anni aveva operato, portando assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica quella della prof.ssa Labisi per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta consegnerà all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.



E’ necessario lavorare sulla prevenzione – ha spiegato Labisieducare i ragazzi al concetto di legalità, per questo siamo qui oggi. Servono centri di aggregazione nei quartieri, per togliere i giovani dalla strada, questo mia mamma l’aveva capito già nel 1958, ma da allora nulla è cambiato. La speranza per la Sicilia siete voi, alzate la testa, e non abbiate paura di andare contro corrente. I grandi esempi della nostra terra che non vogliamo dimenticare, vi siano di esempio per cambiare il mondo. Il futuro vi appartiene. Siamo il mare nostrum, la culla del mediterraneo, sono certo che se la mafia non è ancora stata sconfitta, la colpa è della politica. La politica è la vera mafia, che abbandona a se stesse la magistratura e le forze dell’ordine”.

A concludere gli interventi Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia.

Anche l’istituto professionale per l’agricoltura Mazzei di Giarre ha ospitato le lezioni di legalità del Comitato Livatino Saetta, e gli studenti seguiti dal preside Stefano Raciti, dal vicepreside Francesco Arcidiacono e dalle prof.sse Ferrante e Bonaventura, si sono distinti per la massima attenzione e per l’intelligenza con cui hanno formulato le domande ai vari relatori.

Tra i relatori dell’incontro Attilio Cavallaro, presidente del Comitato, l’avv. Corrado Labisi, Antonino Costa, capitano della Guardia di Finanza di Riposto, Salvatore Fazzino, vice questore della polizia di stato, dirigente del commissariato di Acireale, Aldo Tiralongo, direttore della casa circondariale di Giarre, Salvo Campo, presidente dell’Associazione antiracket Asia.