POZZALLO – E’ in continuo aggiornamento la drammatica contabilità dei migranti morti nel canale di Sicilia. Il bilancio del naufragio avvenuto nella notte tra domenica e lunedì scorsi a sud di Lampedusa è salito a 24 morti.
Il barcone sul quale viaggiavano oltre 400 migranti si è rovesciato e solo l’intervento delle navi della Marina ha evitato un bilancio più pesante. I superstiti sono 364 e verranno portati dalla motovedetta Fiorillo ad Augusta. Anche a Pozzallo è terminato il triste rito del conteggio delle vittime.
Sono 18 gli uomini che non ce l’hanno fatta mentre, sabato sera, tentavano di raggiungere Lampedusa. Sono stati soccorsi nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum dalla nave Sirio e poi condotti nella città del ragusano. Drammatiche le condizioni del viaggio: parecchi migranti sarebbero morti per le ferite riportate durante l’imbarco sul gommone in Libia.
Il medico legale che ha eseguito le autopsie, disposte dalla procura di Ragusa, ha rilevato la presenza di fratture letali alla testa e alla colonna vertebrale, probabilmente provocate da violenti colpi con delle mazze. Altri migranti sarebbero, invece, deceduti per asfissia, annegando in una miscela di acqua e benzina che si era accumulata a bordo del gommone. Nel corso delle indagini degli inquirenti iblei è stato fermato un presunto scafista, originario del Gambia.
L’uomo è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e del reato di morte come conseguenza di un altro delitto. Altri 480 profughi sono in arrivo a Pozzallo. Una nave mercantile, battente bandiera britannica, li ha soccorsi ieri nel canale di Sicilia.
Quest’ultima notizia è stata annunciata su twitter dalla Marina militare. Dalla stessa Marina, attraverso le dichiarazioni dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore, è arrivata la proposta di far divenire Mare Nostrum una missione multinazionale a guida italiana, sul modello della missione europea contro la pirateria e ciò consentirebbe un’importante divisione dei costi tra i vari stati.
Secondo gli ultimi dati negli abissi del canale di Sicilia, a partire da gennaio, vi sarebbero oltre 2mila morti e l’operazione Mare Nostrum costa 300mila euro al giorno, per un totale di 9,5 milioni di euro al mese.