PALERMO – Il giudice per l’udienza preliminare di Palermo Maria Cristina Sala ha condannato complessivamente a oltre 160 anni di reclusione 21 persone tra boss, seguaci ed estorsori del mandamento mafioso palermitano di Santa Maria di Gesù.
Il processo con rito abbreviato nasce da un’indagine della Dda di Palermo – denominata Brasca – che nel 2016 portò a decine di arresti in un’operazione storica contro Cosa nostra. Dall’inchiesta emerse come la cosca continuasse ad applicare le “regole” storiche della mafia: dal rito della presentazione dei nuovi affiliati, al divieto di rapporti con le forze dell’ordine, alla consegna del silenzio sugli affari del clan.
La cosca, inoltre, secondo “tradizione” si occupava del sostentamento delle famiglie dei detenuti e alimentava le casse con estorsioni a tappeto a commercianti e imprenditori.
Queste le pene: Antonio Adelfio 12 anni, Vincenzo Adelfio 14 anni, Antonino Capizzi 11 anni e 4mesi, Salvatore Maria Capizzi 10 anni e 8 mesi, Salvatore Di Blasi 11 annie 2 mesi, Stefano Di Blasi 4 anni, Francesco Di Marco 11 anni e 2 mesi, Gaetano Di Marco 11 anni e 2 mesi, Andrea Di Matteo 6 anni, Fabrizio Gambino 10 anni e 8 mesi, Alfredo Giordano 6 anni e 8 mesi, Giovanni Battista Inchiappa 6 anni, Giovanni Messina 11 anni e 6 mesi, Antonino Pipitone 17 anni e 6 mesi, Santi Pullarà 10 anni e 8 mesi, Gregorio Ribaldo 10 anni e 8 mesi, Mario Taormina 11 anni e 2 mesi, Giovanni Tusa 10 anni e 8 mesi, Gaspare La Mantia 2 anni, Giovanni Piacente 1 anno e 6 mesi, Antonino Carletto 4 anni.