CATANIA – Nonostante i lavori di manutenzione siano già stati affidati ad una ditta, sono guasti da quasi tre anni gli impianti di condizionamento d’aria dell’ edificio di via Crispi, dove sono ubicati gli uffici giudiziari del Tribunale e della Procura della Repubblica di Catania.
A segnalarlo è la Fp (funzione pubblica) Cgil di Catania, che in una nota firmata dal segretario generale Gaetano Agliozzo e dalla responsabile del dipartimento Giustizia, Giovanna Marù, ricorda che le prime sollecitazioni di protesta del personale giudiziario e di magistratura sono state presentate nel febbraio del 2016.
“Le temperature afose di questi giorni impediscono il normale svolgimento dell’attività giudiziaria. A ciò, vanno ad aggiungersi le condizioni di un edificio in cemento armato inadeguato, inidoneo, privo degli standard di sicurezza, caratterizzato in particolare, dalla insufficiente aerazione ed illuminazione. Facciamo soprattutto riferimento agli uffici ubicati al piano terra nei quali luce ed aria entrano esclusivamente attraverso degli oblò collocati sul tetto, così come polveri, insetti vari, terriccio, visto che sulla sommità del palazzo si é formato una sorta di “giardino incolto” con tanto di sterpaglie secche che possono essere foriere di pericolosi incendi. Anche questa è una conseguenza di mancanza di pulizia e di manutenzione“.
A causa delle temperature particolarmente elevate e dell’insufficiente ricambio d’aria, negli uffici di via Crispi sono ormai frequenti i casi di malessere che impediscono a dipendenti, avvocati e magistrati di svolgere l’ordinaria attività lavorativa; alcuni magistrati sono stati costretti a sospendere le udienze in corso.
Eppure, “esiste una delibera del Ministero della Giustizia con la quale sono stati affidati i lavori di manutenzione alla società Manital Idea, che ha espresso consenso alla realizzazione delle opere di cui in oggetto in conformità al preventivo di spesa di Euro 39,151,134 IVA esclusa, così come comunicato dal presidente della Corte di Appello al presidente del Tribunale con una nota – concludono Agliozzo e Marù- Per questo vorremmo conoscere le ragioni per le quali non è stato dato ancora inizio ai lavori. Se la situazione di grave disagio dovesse perdurare, la Fp Cgil, d’intesa con tutti i lavoratori, si vedrà costretta a dichiarare lo stato di agitazione ed a intraprendere ogni azione di lotta (sit-in, manifestazioni, scioperi), che porterebbero alla paralisi dei servizi, con gravissimo disagio per l’utenza“.