Electrick, lo spray che rende “touch” le superfici

Electrick, lo spray che rende “touch” le superfici

Magia o realtà? Stavolta o ancora una volta, realtà. È lo spray che rende “touch” le superfici, ma in che senso? Prima di tutto cerchiamo di capire come si chiama e chi lo ha inventato.

Il suo nome è “Electrick” perché utilizza il campo di distorsione degli elettroni, da 8 a 16, presenti su un fluido; lo hanno ideato nei laboratori del Future Interface Group della Carnegie Mellon University, a Pittsburgh in Pennsylvania, e consiste in una vernice nebulizzata che spruzzata su una qualsiasi superfice consente, tramite un algoritmo software collegato, di identificare i cambiamenti sugli assi X e Y del flusso di energia elettrostatica per poi convertirli in comandi stabiliti dall’utente.

Facile immaginare le sue possibili migliaia di applicazioni, dall’inserimento di controlli aggiuntivi al volante dell’auto, a interruttori virtuali sulle pareti delle abitazioni per gestire le luci, fino a telecomandi “disegnati” sul bracciolo del divano. Chris Harrison, assistente presso lo Human-Computer Interaction Institute (HCII) e progettista capo del gruppo di ricerca, ha dichiarato in una recente intervista a la Repubblica, che «per la prima volta siamo stati in grado di prendere una lattina di vernice spray e usarla per mettere un touchscreen su qualsiasi cosa».



Ovviamente – ed Harrison lo chiarisce – una tecnologia del genere non avrà mai la precisione di un touchscreen capacitivo, ovvero quello che siamo abituati a usare sugli schermi dei nostri smartphone e tablet. Le vernici conduttive sono inadatte ad acquisire miliardi di misure elettriche, la loro principale utilità risiede nella possibilità di essere distribuite su materiale plastico e metallico, quindi conduttore, o anche, grazie all’aggiunta di un’ulteriore vernice spray al carbonio, su materiali irregolari e porosi come il legno e i tessuti organici.

Ionizzazione

 

Il tocco, rilevato nell’approssimazione di un centimetro, è indicato non tanto per gesti complicati piuttosto per semplici operazioni quali aprire e chiudere una porta automatizzata, cambiare un brano, accendere il televisore o i fornelli. Inoltre, la vernice conduttiva è compatibile con i più comuni metodi di rivestimento e protezione presenti sul mercato; questo ne aumenta la durabilità nel tempo. Quando e se sarà commercializzato spetterà ai consumatori farne un buon utilizzo; l’unico limite è la fantasia. I suoi creatori, per il momento, stanno cercando di migliorare l’algoritmo relativo alla tecnica tomografica. Una maggiore precisione, unita alla facoltà di “programmare” lo spray rappresentano già una grande innovazione.

Alberto Molino