Catania, scende in piazza la formazione

CATANIA – Lunedi la formazione professionale catanese scenderà in piazza Duomo per manifestare. Il sit-in inizierà alle 9. È una formazione che vive un momento di grave difficoltà, con ricadute negative sull’occupazione (il sistema coinvolge 1.800 persone), sui mancati servizi alle comunità locali, tra cui l’obbligo d’istruzione e formazione per gli studenti iscritti ai corsi di formazione professionale ed il dilagare della dispersione scolastica.

Una delegazione verrà ricevuta dal sindaco: il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, il segretario Flc Cgil, Antonella Distefano,  il segretario provinciale FLC Cgil, con delega alla formazione, Michele Vivaldi, e la responsabile del dipartimento Pubblico impiego Cgil, Rosaria Rotolo.

Per tre giorni, Cgil e Slc si mobiliteranno in tutta l’Isola coinvolgendo le istituzioni “per porre fine a quanto sta sconvolgendo la vita di un così importante comparto e quella di circa 8.000 famiglie siciliane”.

Per Cgil e Flc Cgil siciliane “è impensabile che mentre nelle altre regioni italiane scattano forme di sussidiarietà integrativa o complementare, in Sicilia queste si compiano a stento e con una tempistica che realizza interventi triennali in cinque anni, senza certezza della programmazione, senza garanzia per il diritto allo studio di giovani cittadini che per le loro peculiarità sono tra i più deboli e più facilmente preda delle istanze della malavita organizzata”.

Il sindacato chiede a livello regionale nuove intese istituzionali per la concessione della cassa integrazione in deroga (l’attuale monitoraggio restituisce intese già sottoscritte per circa 22 milioni di euro per il solo comparto della formazione professionale), un nuovo e rafforzato assetto della pianta organica del dipartimento formazione professionale per renderlo capace di gestire tempi e procedure normalizzati, e consentire lo smaltimento delle emergenze ed il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori; un tavolo tra organizzazioni sindacali, governo regionale ed amministrazione per definire i contorni del nuovo bando triennale per la formazione a valere sulla nuova programmazione; un piano pluriennale di aggiornamento e riconversione del personale rimasto privo di incarico.