Dipendenza tecnologica e implicazioni patologiche

Dipendenza tecnologica e implicazioni patologiche

Secondo il report del XVIII Congresso Mondiale di Psichiatria Dinamica, tenutosi a Firenze in questo mese di aprile, le dipendenze da tecnologie informatiche, in particolare quelle derivanti da smartphone e Internet, sono da considerarsi tra le più pericolose. Nelle fattispecie, un italiano su tre possiede almeno due smartphone e ha sviluppato una nuova malattia psichiatrica detta “nomofobia”, ossia la paura di non essere raggiungibili. A questa si aggiunge la “sindrome della vibrazione fantasma”, cioè la falsa convinzione che il cellulare stia vibrando. Con il tempo, secondo il report, problemi del genere possono portare, oltre a forte stress e ansia cronica, a disturbi ossessivo-compulsivi, demenza e amnesia.

Inoltre, nel Bel Paese, si sono registrati disturbi del sistema neurovegetativo (49%) legati a sonno e cali di attenzione, seguiti da depressione (18%), ansia (23%) e disturbi dell’alimentazione (10%).

«Analizzando le patologie del futuro a livello globale – spiega a Data Manager Online Vera Slepoj, professoressa di Psicologia all’Università degli Studi di Padovaemerge che la società attuale è caratterizzata da una forma di industrializzazione postmoderna che va a discapito della qualità della vita, tanto da generare implicazioni patologiche. Dobbiamo interrogarci tutti su come affrontare il futuro e come migliorare».

Dipendenza da smartphone

 

Ciò da cui ci mette in guardia la studiosa sono le conseguenze per il cervello nel lungo periodo; continuando di questo passo, nei prossimi decenni, le malattie mentali originate da dipendenza tecnologica saranno tra le più diffuse al mondo.

Alberto Molino